“United we stand strong”. La coesione tra gli stati membri è strategica per aumentare il consenso e la competitività dell’Unione Europea sullo scenario globale e sostenere lo sviluppo economico dell’Eurozona e dei singoli Paesi. Lo ha sostenuto l’Ambasciatore bulgaro in Italia Marin Raykov al seminario di presentazione del semestre di Presidenza Bulgara del Consiglio dell’Unione Europea che si è tenuto mercoledì 28 marzo al CNEL. L’ex primo ministro ha fatto il punto della situazione sull’attuazione del programma che sta portando avanti la presidenza bulgara ripercorrendo le Linee guida del semestre ispirate a preservare la coesione fra gli Stati e sviluppate all’insegna del motto dello stato balcanico, presente anche nella bandiera: uniti siamo più forti.
"La Presidenza bulgara coincide con una delle tappe più importanti nello sviluppo dell’Unione Europea, in cui l’unità e la solidarietà tra gli Stati membri devono camminare insieme" - ha affermato l'Ambasciatore Raykov - "La fase conclusiva dei lavori delle Istituzioni UE crea alte aspettative nei riguardi della Bulgaria quale Presidente di turno: si attendono passi in avanti in gran parte delle iniziative legislative di maggior peso. Anche se è ancora troppo presto per fare resoconti, in quanto si sta appena concludendo il primo semestre della nostra Presidenza, non si può ignorare il progresso segnato da alcuni dossier. Per ciò che riguarda il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, va trovato il giusto equilibrio tra le nuove politiche europee: migratoria e di sicurezza, da una parte, di coesione e agricola, dall’altra".
Grande attenzione anche alle politiche di coesione sociale, per cui, secondo Raykov è prioritaria la scelta di puntare su investimenti a lungo termine. Tali investimenti potranno essere maggiormente garantiti dalla continuità delle scelte del trio di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea (attualmente composto da Estonia, Bulgaria e Austria), favorendo crescita economica sostenibile e protezione ambientale, ad esempio promuovendo la modernizzazione delle politiche agricole, con un orizzonte di lungo respiro.
Il seminario tenuto al CNEL si inserisce nel quadro delle attività programmate nel 2018 dal Centro di informazione Europe Direct “Europa Insieme”, recentemente istituito presso Villa Lubin - in collaborazione con il Movimento Europeo e la Regione Lazio - e finanziato dall’UE.
Alla presentazione del programma da parte dell’Ambasciatore Bulgaro è seguita una tavola rotonda coordinata da Giampiero Gramaglia, direttore responsabile della rivista “Affari Internazionali”, a cui hanno preso parte Giuseppe Maria Buccino Grimaldi (Direttore generale per l’Unione Europea – MAE); Vito Borrelli (vice direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea); Ugo Poli (Project Manager – Segretariato esecutivo Iniziativa Centro Europea).
Un tema cruciale della Presidenza bulgara riguarda le politiche di allargamento dell’Unione alla Regione dei Balcani occidentali. L’obiettivo è una prospettiva di ingresso nell’Unione Europea dei Paesi balcanici attorno al 2025. Il percorso indicato per l’ingresso di tali Paesi in area UE consiste nella progressiva attuazione di riforme e nel contrasto alla corruzione.
"Sul futuro dei Balcani Occidentali nell’Unione Europea non ci possono essere dubbi e le azioni della Presidenza bulgara, volte a incentivare gli sforzi in tale direzione vanno appoggiati." - ha sostenuto con forza l'ex premier bulgaro - "Nello stesso tempo durante il processo dei negoziati i Paesi membri devono raggiungere l’indispensabile grado di garanzie, a partire dal quale le dottrine nazionali, le ideologie e l’irredentismo degli ultimi decenni saranno radicalmente revisionati e soppiantati dal sistema dei valori europeo, fatto proprio dalle elite politiche. Solo in questa maniera le profonde riforme sociali e strutturali che si dovranno intraprendere potranno essere portate a termine prima dell’atteso da tutti ingresso nell’UE".
Per quanto riguarda l’Agenda digitale l’Ambasciatore ha sottolineato come la comunicazione richieda non solo la costruzione di infrastrutture, ma un progetto di connettività geopolitica, che attraverso il percorso individuato dal corridoio n. 8 consenta una comunicazione fra il Mezzogiorno dell’Italia, l’Albania, l’area dei Balcani e la Bulgaria, fino al Mar Nero.
Sui temi della sicurezza e stabilità la Bulgaria auspica di ristabilire un dialogo fra la Turchia e l’UE, anche attraverso i recenti incontri a Varna fra Erdogan, Tusk, Juncker e Borissov. Un ulteriore obiettivo riguarda la messa in sicurezza delle forniture di gas e petrolio. Sul fronte della Migrazione sarà utile far ripartire il dialogo dal controllo delle frontiere.