Lo scorso 15 gennaio è stata pubblicata nella GU francese la legge organica di riforma del Conseil économique, social et environnemental (CESE), il Consiglio Economico Sociale e Ambientale della Repubblica francese, l’organismo omologo del CNEL. Il giorno prima, il Consiglio costituzionale, preso atto delle osservazioni del Governo e ascoltato il relatore della legge, ne aveva confermata la conformità alla Costituzione.
La legge riforma assetto e attribuzioni del CESE mirando a farne l'incubatore della democrazia partecipativa in Francia.
Di fatto, la riforma ha istituzionalizzato all'interno del CESE - integrandola nei propri lavori - la partecipazione dei cittadini francesi che potranno far sentire la propria voce accanto a quella delle associazioni della società civile rappresentate nel Consiglio contribuendo in tal modo allo sviluppo delle politiche pubbliche. Il CESE di Francia diviene dunque un crocevia per le consultazioni dei cittadini (con relativa possibilità di organizzarle direttamente). Le consultazioni potranno assumere varie forme: convenzioni dei cittadini su un particolare argomento, inclusione di gruppi di cittadini estratti a sorte nel lavoro di una Commissione, o anche attraverso piattaforme digitali.
La procedura per indire le petizioni è stata semplificata e prevede che i cittadini possano inviare al Consiglio le richieste per via elettronica e si riduce da 500.000 a 150.000 la soglia delle firme necessarie. Anche l’età minima richiesta ai partecipanti è stata ridotta da 18 a 16 anni, favorendo pertanto la presenza dei giovani.
Nel rivedere l’assetto del nuovo Consiglio, la legge ha previsto una riduzione del numero dei consiglieri che passano da 233 a 175 pur mantenendo l’attuale equilibrio tra le 80 organizzazioni rappresentate. La composizione è suddivisa in 4 gruppi: 52 rappresentanti dei lavoratori; 52 rappresentanti di imprese, agricoltori, artigiani, liberi professionisti, enti mutualistici, cooperative e delle tre Camere consolari (Commercio e Industria, Mestieri e Artigianato, Agricoltura); 45 rappresentanti per la coesione sociale e territoriale e la vita comunitaria, di cui 8 rappresentanti dei territori d’oltremare; 26 rappresentanti delle associazioni per la salvaguardia della natura e dell’ambiente.
Al fine di favorire la trasparenza del loro operato, ai consiglieri viene richiesta una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi e viene introdotto un codice etico.
Il CESE rafforza inoltre il suo ruolo istituzionale attraverso la possibilità di lavorare in partnership con altri organi consultivi e di affidarsi ai territori, in particolare ai Consigli economici, sociali e ambientali regionali.
Infine, per consentire un rapido feedback su specifici argomenti, il CESE di propria iniziativa o su richiesta del governo o dell'assemblea parlamentare potrà avviare una procedura di parere semplificata che prevede l’adozione, entro tre settimane, di un parere non votato in assemblea ma approvato dall’Ufficio di Presidenza.
La riforma entrerà in vigore il 1° di aprile del 2021.
Le tappe della riforma:
- Presentata a luglio 2020 in Consiglio dei Ministri
- Esaminata ai primi di settembre in Parlamento
- Adottata con l'86 % dei voti favorevoli, in prima lettura, dall' Assemblée nationale il 17 settembre
- Il testo ha subito emendamenti nel periodo 6-15 ottobre in Senato
- Il comitato misto si è riunito il 30 ottobre 2020
- Il 10 novembre, rilettura del disegno di legge di riforma presso l’Assemblée nationale
- Adozione della riforma il 15 dicembre 2020
- Il 14 gennaio 2021 il Consiglio costituzionale ne conferma la conformità alla Costituzione
- Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 gennaio 2021
- La riforma del CESE di Francia entra in vigore il 1° aprile 2021
Scarica la legge di riforma del CESE (in Italiano)