"Nel 2017 gli investimenti pubblici e privati in Italia hanno registrato una crescita del 3,8% rispetto all'anno precedente, a fronte di una crescita del 2,8% a livello di area euro. I dati confermano una recente inversione, almeno nei tassi di crescita, del gap tra il nostro Paese e il resto d'Europa. Tuttavia, se si considera il periodo 2007-2017, la variazione annuale degli investimenti privati e pubblici in Italia, pur se con un'oscillazione in linea con quella dell'area euro, è stata negativa per sette anni (2008-2014), anziché per cinque soli anni, come nella macro area (2008-2010 e 2012-2013)". I dati emergono dal Rapporto sulla finanza territoriale 2017 curato da 6 istituti regionali di ricerca socioeconomica (IRES Piemonte, IRPET Toscana, SRM Napoli, Éupolis Lombardia, Ipres Puglia e Liguria Ricerche) presentato giovedì 19 aprile al CNEL da Santino Piazza dell’ires Piemonte, Patrizia Lattarullo dell’Irpet, Angelo Grasso dell’Ipres. L’incontro che si è aperto con i saluti del Presidente del CNEL e l’intervento del Segretario Generale dell’ente di viale Lubin, Paolo Peluffo, è proseguito con la relazione di Alberto Zanardi dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB). Conclusioni affidate a Tiziano Treu.
Il Rapporto esamina con cadenza annuale l’andamento della congiuntura economica, finanziaria e normativa per le sue ripercussioni sugli assetti della finanza territoriale. Al centro del rapporto, che esamina ogni anno l'andamento della congiuntura economica, finanziaria e normativa per le sue ripercussioni sugli assetti della finanza decentrata mettendo in evidenza i principali cambiamenti intervenuti dal 2008, periodo in cui le amministrazioni territoriali sono state travolte da molti cambiamenti, il tema del rilancio degli investimenti pubblici.
“La distanza è ancor più evidente analizzando il tasso complessivo di variazione: dopo una fase (2000-2006) in cui gli investimenti totali crescono più rapidamente della media dell'area euro (+14.6% contro il +12.2%), per il periodo 2007-2017 si registra un crollo complessivo di 23 punti percentuali, a fronte di un più moderato -4,6% europeo".