I grandi cambiamenti che stanno interessando il lavoro richiedono una rapida rimodulazione dei contratti. Su questo tema e sul nuovo ruolo del CNEL ne ha parlato il Presidente Tiziano Treu alla trasmissione “Global. Tutto è economia” a Radio 1 Rai intervistato da Giovanni Sperandeu.
“Il nostro rapporto sul mercato del lavoro monitora e sta analizzando le trasformazioni soprattutto dei contratti nuovi, ma anche quelli dei contratti dei lavori digitali o quelli atipici. L’idea di massima è di immaginare delle tutele di base comuni a tutti i tipi di lavoro, senza privilegi evitando situazioni senza tutele. Presto sarà pronta una proposta che stiamo elaborando”.
Qual è il ruolo del Cnel? Ha chiesto il giornalista. "Il Cnel in questo momento, più che mai in passato, ha una funzione generale di ascoltare la società attraverso le parti sociali, un luogo dove confrontarsi sui problemi e suggerire riflessioni utili alla collettività. Poi nelle specifico ha funzioni di servizio. Tra cui, per esempio, stiamo valutando i contratti collettivi esplosi in questi anni per capire quali sono quelli buoni e quali quelli “pirata”, che hanno condizioni negative per i lavoratori", ha continuato l'ex Ministro del lavoro.
Sui contratti atipici che hanno meno tutele o tutele più basse, qual è lo scenario futuro? Ha chiesto ancora il giornalista. “Uno degli aspetti fondamentali è un salario minimo legale che garantisca una rete di sicurezza per chi lavora. Ormai ci sono molti lavoratori poveri. E poi rafforzare le politiche attive per i lavoratori che perdono il lavoro. Aiutarli veramente a cambiare lavoro. Perché in futuro i lavori cambieranno. E quindi rapportare le politiche attive anche al reddito di chi perde lavoro.
Il Cnel è un punto di riferimento internazionale. Cosa succede negli altri Paesi?
“In ogni paese Europeo c’è un ente come il Cnel, così come esiste un Comitato economico e sociale dell’Unione Europea, il CESE, con cui siamo costantemente in contatto. Sul fronte dei contratti di lavoro, in Europa c’è una convergenza sull’idea di riconoscere tutele minime a tutti i lavoratori”.