Il CNEL è un’istituzione fondamentale per la Repubblica Italiana in quanto rende concreto, attraverso la rappresentanza delle forze produttive e sociali, l'articolo 1 della Costituzione, quale organo di democrazia sociale e partecipativa. Sulla base del documento programmatico discusso dall’Assemblea il 25 gennaio scorso, sono stati fissati gli obiettivi da perseguire e individuate le attività per l’anno 2018:
1. Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro e la certificazione della rappresentatività delle associazioni firmatarie
2. Analisi della qualità delle politiche pubbliche nazionali
3. Analisi e proposte sulle politiche sociali e del lavoro
4. Analisi della competitività nazionale e modelli previsionali relativi alla complessità economica
5. Politiche europee e internazionali
“Il programma intende consolidare i compiti tradizionalmente svolti dal CNEL e aggiornarli con la sperimentazione di nuove attività in grado di rispondere alle sfide attuali della economia e del lavoro.” – sostiene il Presidente Tiziano Treu – “Su linee programmatiche per il 2018 e sulla loro implementazione si intende aprire un confronto aperto fra le organizzazioni rappresentate all' interno del CNEL e allargare la interlocuzione con rappresentanze di gruppi non ancora presenti nel Consiglio. In particolare si propone di riprendere la idea, già sperimentata in passato, di costituire consulte di ascolto e di proposta coinvolgenti tali gruppi, a cominciare da una consulta dei lavori autonomi e professionali”.
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro è già operativo da diversi mesi sugli obiettivi definiti nel programma per il 2018 formalizzati nella Direttiva generale per l’azione amministrativa. La sua azione è inquadrata nello scenario europeo di cui l’Italia è un protagonista fondamentale. L’ente ha sempre avuto un ruolo centrale nei rapporti con i Consigli Economici e Sociali omologhi sia in ambito CESE (Consiglio Economico e Social e Europeo) - attraverso la partecipazione al gruppo di lavoro CESLINK (che raggruppa i rappresentanti dei CES europei con finalità di rafforzare la coesione e la comunicazione sulle attività in corso e la documentazione prodotta) - che in ambito AICESIS (Associazione dei Consigli Economici e Sociali e Internazionali e Organizzazioni Similari). Il CNEL è l’organo che, mai come in questo periodo storico, può favorire un’Europa più sociale partendo dalla sua naturale attenzione ai temi sociali italiani, ricollocandone il dibattito e lo sviluppo in una dimensione europea.
Tra gli obiettivi più immediati, anche in seguito al ruolo attribuitogli con il Patto della fabbrica, c'è la sistematizzazione dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro e la certificazione della rappresentatività delle associazioni firmatarie dei contratti stessi. Obiettivo primario è arricchire il patrimonio informativo dell’Archivio e di migliorarne la fruibilità, anche mediante il contributo delle Parti sociali. Nei mesi scorsi sono già stati condotti i primi confronti con i responsabili degli Osservatori delle Parti sociali anche perché un primo risultato riguarda la modifica delle modalità di aggiornamento dell’archivio attraverso una procedura formale di deposito condivisa dalle Parti sociali, finalizzata al caricamento on line dei CCNL e alla compilazione di una scheda sintetica di classificazione a cura del soggetto datoriale stipulante. Tra le azioni previste ci sono la stipula di un protocollo con le OOSS più rappresentative per individuare un soggetto/sigla referente nazionale quale collettore della documentazione ufficiale da trasmettere al CNEL; l’implementazione di strumenti attraverso cui indagare specifici fenomeni, fra tutti il cosiddetto dumping contrattuale; l’individuazione di criteri quantitativi (primo fra tutti, il numero di addetti coinvolti) e qualitativi, che consentano di selezionare i contratti più rappresentativi. Quest’ultimo compito e il relativo obiettivo scaturisce proprio dall’accordo interconfederale Confindustria – CGIL, CISL, UIL del 9 marzo 2018.
Altro obiettivo incluso nella Direttiva programmatica è l’analisi dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali a cittadini e imprese (ex art.9 legge 15/2009) poi raccolta nella “Relazione annuale sulla qualità dei servizi pubblici ai cittadini e alle imprese” (link). Il 3° obiettivo riguarda le “Analisi e proposte sulle politiche sociali e del lavoro” il “core business” del CNEL, che gli viene attribuito dalla Costituzione. Esso si sviluppa attraverso diverse attività: la realizzazione dell’edizione 2018 del Rapporto sul mercato del lavoro che quest’anno prenderà in considerazione alcuni temi di stringente attualità come la disoccupazione giovanile, del lavoro nella Gig Economy, dei working poors; l’Osservatorio sugli immigrati nella società italiana e nel mercato del lavoro, istituito presso il CNEL, ai sensi dell'art. 40, comma 3, della Legge 6 marzo 1998, n. 40 e dall'art. 42, comma 3 del Decreto Legislativo n. 286 del 25 luglio 1998. Dopo averlo lanciato nel 2010, il CNEL intende rilanciare il progetto BES (BES, benessere equo e sostenibile) e gli Indicatori della qualità della vita predisposti sulla base di una convenzione con ISTAT, appena rinnovata, anche alla luce del loro inserimento in via definitiva nel DEF.
Il CNEL, attraverso la rinnovata convenzione con l’Istat, intende partecipare attivamente alla predisposizione del Rapporto 2018. Contribuirà inoltre alla analisi dei BES e al loro possibile impatto nei contesti territoriali. Una prima verifica sarà fatta sull’area di Taranto, partecipando al gruppo di lavoro istituito al riguardo presso il Ministero della Coesione. Altri due temi relativi all’ analisi e alle proposte sulle politiche sociali e del lavoro riguardano l’Innovazione digitale eil lavoro nelle P.A. 4.0 e la valutazione dello stato dell’arte, gli sviluppi e l’impatto della tecnologia Blockchain sull’economia e il mercato del lavoro. È, infine, programmata la costituzione di un gruppo di lavoro per l’analisi multidisciplinare dei diversi aspetti della povertà e delle politiche attive, anche a livello europeo, per il suo contrasto.
Nel 2018 il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro punta a far partire anche “l’Analisi della competitività nazionale e lo sviluppo di modelli previsionali relativi alla complessità economica”. Su questo fronte si è deciso di candidare il CNEL come sede istituzionale del National Competitiveness Board, l’organismo previsto dalla raccomandazione della Commissione europea COM/2015.601. La normativa europea prevede che ogni Paese debba dotarsi di un organismo autonomo da dedicare alla misurazione della produttività di sistema mediante la raccolta ed il monitoraggio degli indicatori sulla produttività.
Nel programma è stata accolta la proposta di ospitare il dibattito sul “Modello previsionale dedicato allo studio della complessità economica” sviluppato dal prof. Luciano Pietronero (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), già utilizzato dalla Banca Mondiale e adottato per altri Paesi come Cina e Brasile, è stata positivamente accolta dal Consiglio.
Per far ciò il CNEL intende rafforzare i rapporti con tali organizzazioni soprattutto al fine di partecipare alla formazione ascendente degli atti europei, come previsto dall’art. 28 della legge 234/2012. Da questo punto di vista è stata stabilità la necessità di produrre rapporti annuali relativi al semestre Europeo di Presidenza del Consiglio dell’Unione, secondo le richieste del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo).
Al fine di garantire un’informazione puntuale e tempestiva sulla propria attività e coinvolgere attivamente il maggior numero di organizzazioni di rappresentanza sociale, il CNEL si propone di sviluppare l’organizzazione di una adeguata struttura di comunicazione e rapporti con la stampa, rinnovo della intranet aziendale e creazione di attività sui social network; nonché ristrutturazione del sito internet istituzionale, anche quale strumento operativo di raccolta dei dati provenienti dai soggetti di interesse Cnel; Consolidamento delle relazioni istituzionali e del servizio del cerimoniale; potenziamento delle relazioni internazionali e comunitarie con i Consigli economico sociali degli altri Paesi.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.
Gli obiettivi per il 2018 definiti nella Direttiva generale per l’azione amministrativa.