Intervento del Presidente Tiziano Treu all’Assemblea di insediamento della X consiliatura del 5 giugno 2018
La X consiliatura che si è aperta ufficialmente con la seduta del 5 giugno 2018 è stata promossa qualche mese fa per iniziativa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i quali hanno mostrato di credere che il CNEL ha ancora, (anzi oggi più che mai) una funzione importante da svolgere per rispondere a una domanda sociale e politica presente nel Paese.
Le parti sociali hanno manifestato la stessa convinzione rispondendo alla richiesta delle due più alte autorità dello Stato con la designazione di qualificati rappresentanti nella costituenda assemblea del CNEL.
Di questa fiducia siamo tutti profondamente grati. Siamo anche consapevoli della responsabilità che ci viene attribuita di rilanciare la missione del CNEL in un momento cosi tormentato non solo per la nostra Istituzione, ma per il Paese.
Le difficoltà manifestatesi in questi anni non sono contingenti. Lo dimostrano le critiche rivolte da molti, non tutte fondate, e i dubbi sulla stessa esistenza del CNEL che sono culminati nella legge di riforma costituzionale che ne prevedeva la soppressione.
Per questi motivi non basta registrare l'esito del referendum che ha confermato l'esistenza in vita del CNEL né contrastare le persistenti critiche. Questa consiliatura ha il compito di ripensare alla propria missione e alle funzioni che la devono esprimere nel momento presente, prima ancora di decidere il programma di attività. In questo senso ha un valore costituente. […]
Ascoltare le persone e la società organizzata per rispondere alle trasformazioni sociali ed economiche
[…] Sottolineo fin d'ora l’importanza che hanno per noi l'ascolto di queste istanze e la interlocuzione con le organizzazioni che le esprimono; quelle presenti nel CNEL, ma anche quelle non ancora in esso rappresentate. Perché questo ascolto e questa interlocuzione sono componenti fondamentali del ruolo del CNEL per sostenere la sua opera di mediatore sociale e la sua capacità di contribuire alla crescita anche economica del Paese.
Sono convinto che la nostra riflessione non può limitarsi ai pur importanti aspetti strutturali del CNEL, cioè alla sua composizione e funzionamento. Dobbiamo interrogarci sul senso attuale del nostro ruolo che si può definire di mediazione sociale ed economica. […]
Consolidare e innovare i nostri compiti
[…] Per svolgere questo ruolo di mediazione ed innovazione sociale ed economica occorrerà discutere su come interpretare in modo innovativo le funzioni fin qui svolte secondo le indicazioni di legge e sulla base della esperienza, per svolgerle al meglio nel nuovo contesto, e su come sperimentare nuove attività per rispondere alle sfide attuali della economia e del lavoro.
La relazione al Ddl 3566 (marzo 1986) di riforma del CNEL, firmata dall'on. Sergio Mattarella, pone chiaramente questo ordine di problemi e offre spunti di riflessione ancora utili per ripensare il nostro ruolo.
Le sue indicazioni sono ancora attuali. Oggi la volontà di riformare il CNEL è stata esplicitata sia dalle maggiori organizzazioni sociali, sia dall'interno del Consiglio e si è tradotta in precise proposte normative. […]
Ridare al CNEL rappresentatività e operatività per il suo ruolo di mediazione e di consulenza sociale
[…] Oggi più di ieri c'è bisogno di una razionalizzazione dei rapporti fra le forze sociali che ne possa promuovere uno svolgimento positivo utile alla coesione sociale. Per svolgere tale compito, serve un dibattito aperto in una sede “istituzionale protetta” come il CNEL sulle maggiori questioni che agitano la nostra società: un dibattito finalizzato a elaborare proposte utili al Paese e a fornire ai decisori pubblici e privati elementi di giudizio per scelte informate. […]
Allargare l’ascolto della società e il dibattito sulle grandi questioni economiche e sociali del Paese
[…] La complessità della società attuale richiede una innovazione ulteriore, cioè non solo che il confronto all'interno del CNEL sia aperto e libero da pregiudizi, ma che esso si allarghi – come dicevo - a una interlocuzione più ampia con rappresentanze di gruppi sociali e professionali non ancora presenti nel Consiglio.
In attesa di una riforma legislativa, ci proponiamo di riprendere l’ idea, già sperimentata in passato, di attivare consulte di ascolto e di proposta per coinvolgere tali gruppi. […]
Allo stesso fine di ampliare la nostra capacità di analisi e di elaborazione, d’intesa con gli organi in prorogatio del CNEL, si è operato per riprendere ed allargare le collaborazioni con varie istituzioni competenti nelle materie dell’economia e del lavoro, dal Ministero del Lavoro, all’ANPAL e INAPP, all’ISTAT, all’INPS fino ad alcune importanti Università italiane. […]
Innovazione economica e sociale. Il contributo delle nostre attività
[…] A questo riguardo mi limito a fornire qualche spunto di riflessione su alcune attività che mi sembrano particolarmente significative per rafforzare in modo innovativo il ruolo del CNEL, rinviando per il resto alle indicazioni dettagliate del documento programmatico. […]
a) Analisi e proposte basate sulla nostra expertise sociale
b) Azioni plurilivello: verso l’Europa e con le autonomie locali
c) Analisi sulle politiche pubbliche e sulle migrazioni
d) Individuazione dei contratti rappresentativi e certificazione delle rappresentatività delle organizzazioni sociali
e) Analisi e proposte sulle trasformazioni e sulle politiche del lavoro. Working poors e diseguaglianze
f) Analisi della competitività nazionale e modelli previsionali dello sviluppo economico
Ringrazio quei consiglieri della IX consiliatura che hanno proseguito nelle attività del Consiglio in prorogatio con impegno e in condizioni di obiettivo disagio. In particolare Delio Napoleone e Gian Paolo Gualaccini che hanno svolto funzioni di presidenza in questo difficile periodo.
Leggi la relazione integrale del Presidente Tiziano Treu