“Le transizioni ecologica e digitale stanno mettendo a dura prova il nostro sistema industriale che tiene grazie alle performance degli ultimi due anni sia in termini di crescita (+10,5%) che di export (9,4%) ma serve un piano industriale in grado di sostenere le imprese ad affrontare le sfide globali. In questo momento dobbiamo puntare a rafforzare il nucleo delle imprese e dei distretti più competitivi. Il Made in Italy va sostenuto e difeso. Serve un maggiore coordinamento sia orizzontale, cioè tra le diverse istituzioni che si occupano di sostegno alle imprese e internazionalizzazione, sia a livello verticale con l’Europa per sostenere la competitività con la Cina. Per farlo dobbiamo puntare a superare quei limiti storici che hanno ostacolato la competitiva che da un lato sono strutturali e in particolare sono conseguenza della frammentazione del sistema economico-produttivo, costituito principalmente da piccole imprese che in questo periodo storico fanno fatica, dall’altro dalla semplificazione normativa, ma anche sulla contrattazione. La vera sfida è supportare le imprese nell’innovazione in particolare le pmi in modo da aiutarle ad essere all’altezza delle sfide globali che abbiamo di fronte e che essa sia diffusa. Le nostre imprese, anche per la loro dimensione, fanno fatica a fare innovazione. Il PNRR rappresenta una grande opportunità”.
Lo ha affermato il presidente del CNEL, Tiziano Treu, oggi nel corso dell’audizione alla Commissione Attività produttive della Camera in merito all’indagine conoscitiva sul Made in Italy, la valorizzazione e lo sviluppo dell’impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi, dove è intervenuto anche il Consigliere CNEL, Gian Paolo Gualaccini.
“Bisogna mettere in campo tutti i mezzi per contrastare il rischio deindustrializzazione con iniziative per rafforzare la produttività sostenendo i settori in sofferenza come l’automotive, ad esempio, messo a dura prova dalla transizione ecologica e che rappresenta con il suo indotto da oltre cinquant’anni un asset economico strategico per il nostro Paese. In questo scenario è fondamentale l’istituzione del Comitato per la produttività previsto dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 20 settembre 2016 (2016/C 349/01), che resta ancora disattesa. Il CNEL ha presentato un disegno di legge sull’istituzione di una struttura nazionale e indipendente, di analisi, valutazione e di monitoraggio della produttività che in questo momento storico diventa non più rinviabile”, aggiunge ancora Treu.
Anche il turismo gioca un ruolo fondamentale nell’economia del Made in Italy e come tale va sostenuto, come afferma il Consigliere Gualaccini: “le parti sociali del CNEL hanno sempre prestato molta attenzione al settore del 'turismo'. Ne sono prova le numerose proposte in materia presentate ai precedenti Governi ma soprattutto l'accordo interistituzionale tra il CNEL e il Ministero del Turismo siglato nel luglio scorso e confermato dall'attuale Ministro Santanchè per far si che il PNRR sia un’opportunità per il lavoro di qualità per giovani e donne e per la crescita delle aree meridionali"
“Nella selezione degli ambiti di azione per il sostegno al brand made in Italy le parti sociali che compongono il CNEL segnalano la necessità di interventi di contrasto al dumping contrattuale e sociale, con particolare riferimento al costo del lavoro; la semplificazione delle procedure per accedere agli incentivi, fatta salva l’individuazione di criteri di tutela della legalità. È condivisa, inoltre, la proposta di rendere obbligatoria l’etichettatura sull’origine dei prodotti, anche intermedi, a tutela di produttori e di consumatori, misura che consentirebbe di riportare nel sistema produttivo nazionale circa il 30% del prodotto attualmente delocalizzato. Infine, una piena espressione delle potenzialità del made in Italy non può prescindere dalla formazione e dallo sviluppo delle competenze”, si legge nel documento presentato in audizione.