“L’inserimento dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza sui luoghi di lavoro è un’iniziativa importante, peraltro in linea con altri Paesi europei, ma bisogna farlo nel modo corretto per evitare effetti contrari a quelli che auspicano le proposte di legge. Si deve modellare la didattica e la pedagogia su aspetti esperienziali diretti come ad esempio visite in fabbrica e forme innovative di alternanza scuola/lavoro. È fondamentale un approccio sistemico. Per questa ragione i docenti debbono essere reclutati tra i maggiori esperti nel settore per sessioni specialistiche, definite nell’ambito delle migliori pratiche pedagogiche esistenti. Non si può chiedere ai docenti di materie scientifiche o umanistiche una mera conversione verso il diritto del lavoro e la sicurezza”.
È quanto affermato dal presidente del CNEL, Tiziano Treu, nell’audizione alla Commissione cultura della Camera dei Deputati assieme al consigliere Michele Faioli nell’ambito dell’esame delle proposte di legge A.C. 373 e A.C. 630 sull’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie.
“Secondo le istituzioni europee, l'integrazione della sicurezza sul lavoro nella scuola primaria e secondaria comporta un inserimento sistematico nelle lezioni scolastiche, affinché la cultura della sicurezza entri idealmente a far parte della vita quotidiana degli allievi, dei genitori e del personale. Se le allieve e gli allievi cominciano a conoscere la salute e la sicurezza sul lavoro quando imparano a leggere e a scrivere, la SSL può diventare una componente naturale del loro modo di lavorare, giocare e vivere” si legge nella memoria presentata dal CNEL.
“La formazione relativa al diritto del lavoro e alla sicurezza dei luoghi di lavoro deve essere in linea con le nuove dinamiche di apprendimento come l’impiego della realtà virtuale, l’uso di caschetti intelligenti, la gamification, il metaverso, e con le nuove tendenze del mondo del lavoro. Inoltre, l’insegnamento diritto del lavoro e della sicurezza dei luoghi di lavoro nelle scuole primarie e secondarie deve tener conto del cambiamento tecnologico dei luoghi di lavoro, dato che la robotizzazione e la digitalizzazione del lavoro riguarderanno significativamente le nuove generazioni”, aggiunge il consigliere Michele Faioli
“Gli studenti debbono apprendere innanzitutto le trasformazioni in atto e, poi, cimentarsi nella valutazione dei propri talenti rispetto alle professioni del futuro. Il che permetterebbe di studiare diritto del lavoro e sicurezza dei luoghi di lavoro anche nella logica della prospettiva professionale e dell’orientamento verso scuole, università o ITS che possono dare sbocchi nel mercato del lavoro”, conclude Treu.