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BRUNETTA: SERVE UN NUOVO STATUTO DEL LAVORO. RIPORTARE LA PERSONA AL CENTRO

BRUNETTA: SERVE UN NUOVO STATUTO DEL LAVORO. RIPORTARE LA PERSONA AL CENTRO

28 aprile 2023

“Invece di tener fisso il salario di chi ha lavoro, e mobile il rapporto tra occupati e disoccupati, invertiamo le priorità. Puntiamo alla piena occupazione come bene pubblico inderogabile. Ci sono oggi le condizioni per scrivere uno Statuto professionale della persona da ricondurre a una strategia di sviluppo della carriera. Tutto questo non significa cancellare le conquiste dello Statuto dei lavoratori, ma ricordarci che esso è stato, innanzitutto, espressione di un principio e di un metodo che non possiamo che confermare". 

"Il principio è quello della centralità concreta della persona nei processi economici, perché il lavoro non è solo un fattore della produzione, ma soprattutto un bisogno della persona nella sua dimensione sociale e relazionale.  L’attualità della legge 300, a più di cinquant’anni dalla sua approvazione, sta nella conferma del principio e del metodo in essa contenuti. I limiti stanno invece nella necessità di proseguire nel non facile processo di adeguamento ai tempi per renderla maggiormente coerente ai cambiamenti tecnologici, ambientali e demografici che hanno profondamente mutato i mercati del lavoro e i metodi di produzione". 

"L’obiettivo è superare definitivamente contrapposizioni ideologiche e massimaliste sul lavoro, e le tante bandierine attorno a cui si è consumata la battaglia per contrastare l’inevitabile declino della società salariata. Ora come allora dovremmo essere in grado di guardare alla lezione del passato per capire il presente ma soprattutto per prendere decisioni per il futuro. Occorrono strumenti nuovi per governare produttività, crescita, occupazione, il CNEL è il luogo costituzionale per farlo”.

È quanto affermato dal Presidente del CNEL, Renato Brunetta, al convegno "Dallo statuto dei lavoratori allo statuto del lavoro. Giornata di confronto con le Parti sociali a 30 anni dal Patto ‘Ciampi’ del 1993” che si è svolto oggi a Roma.  L’evento introdotto da Tiziano Treu è stato incentrato sulla lectio magistralis di Giuliano Amato. Interventi di Ivana Pais, Sociologa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Paolo Sestito, Capo Dipartimento Pianificazione Organizzazione e Bilancio Banca d'Italia; Luisa Corazza, Giuslavorista, Università degli Studi del Molise. Poi il dibattito con le parti sociali con Luigi Sbarra, Segretario generale CISL, Emilio Miceli, Segretario confederale CGIL e Tiziana Bocchi Segretaria confederale UIL.

 

“È in corso una spinta molto forte alla personalizzazione del lavoro, c’è una necessità di tutele più estese e modulate ma anche più legate al senso del lavoro per le persone. Abbiamo due problemi su cui lavorare con urgenza: la qualità dell’occupazione e fornire risposte alla individualizzazione e personalizzazione che sta dando vita a migliaia di lavori nuovi che non possono non essere tutelati alla luce del’art. 35 della Costituzione”, ha aggiunto Tiziano Treu.

Secondo Giuliano Amato “i cambiamenti avvenuti in questi anni, così come in passato, obbligano a tornare a progettare il sistema delle relazioni sindacali e industriali nell’interesse delle persone”