“Il lavoro sportivo è un mondo eterogeneo, che coinvolge un’ampia platea di persone e ha un enorme potenziale in termini di investimenti. È un settore straordinario ma anche misconosciuto, nonostante il suo impatto dal punto di vista economico. Il lavoro sportivo, inoltre, è un mondo ricco di valori e pieno di passioni comunitarie. Noi come CNEL, come casa dei corpi intermedi, vogliamo dare il nostro contributo perché questi valori e queste passioni si indirizzino in percorsi di crescita sociale e civile. Il CNEL, grazie all’accordo interistituzionale con il Ministro dello Sport, contribuirà a monitorare la riforma in atto, valutarne l’efficacia, l’impatto e la sostenibilità, costruendo momenti di convergenza a fronte della molteplicità contrattuale di un comparto così variegato”. Lo ha dichiarato il presidente del Cnel, Prof. Renato Brunetta, in apertura del convegno ‘Lavoro sportivo e riforma del settore’, promosso da Aics (Associazione italiana cultura e sport), in collaborazione con Acsi (Associazione centri sportivi italiani), Csen (Centro sportivo educativo nazionale) e Centro nazionale sportivo Libertas, tenutosi stamane presso la plenaria Marco Biagi del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro.
“LO SPORT PUÒ ESSERE DECISIVO PER L’ABBATTIMENTO DELLA RECIDIVA”
“Il CNEL ha recentemente siglato un Accordo interistituzionale con il Ministero della Giustizia per promuovere il lavoro, lo studio e la formazione nelle carceri, come veicolo di reinserimento sociale dei detenuti. Mi piacerebbe includere in un questo ambito d’azione anche l'attività sportiva. Le rappresentanze dei corpi intermedi – ha proseguito il Presidente - sono straordinarie quando esprimono i propri interessi ma lo diventano ancora più quando riescono a farsi portavoce anche degli interessi della comunità sociale. In questo caso, l’abbattimento della recidiva va a vantaggio dell’intera collettività. Lo sport può dare quindi un grande contributo sociale".
“L’ARCHIVIO DEI CONTRATTI DEL CNEL CENTRALE NELLA RIFORMA DEL LAVORO SPORTIVO”
“A seguito dell’accordo sottoscritto con il Ministro per lo sport e i giovani lo scorso 31 luglio – ha ricordato il Presidente - l’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro istituito presso il CNEL ha già fornito le prime evidenze sulla contrattazione collettiva in ambito sportivo e sarà in grado di offrire, anche con riferimento al tema delle nuove professioni dello sport, adeguato supporto tecnico-scientifico nell’ambito dell’’Osservatorio del lavoro sportivo’ di prossima istituzione presso il Dipartimento dello Sport. In questo modo – ha evidenziato il Presidente del CNEL – sarà possibile effettuare anche un’analisi puntuale della qualità normativa dei CCNL sportivi esistenti, al fine di pervenire ad una classificazione sistematica degli stessi in grado di assicurare la massima leggibilità e trasparenza anche ai relativi lavoratori del settore, valutando inoltre l’eventuale costituzione di un gruppo di lavoro tecnico con ISTAT, INPS e INL, volto sia a perimetrare con esattezza l’attuale consistenza del lavoro sportivo che i fenomeni di lavoro sommerso esistenti in tale ambito”.
“L’obiettivo comune – ha sottolineato - è quello di effettuare uno studio complessivo sull’impatto della riforma del lavoro sportivo, analizzando ed incrociando i dati resi disponibili nell’Archivio dei contratti del CNEL con quelli dei contratti di lavoro depositati presso il Registro dello Sport, individuando ulteriori azioni amministrative ed eventuali proposte correttive di natura legislativa, atte ad assicurare l’uniforme ed integrale attuazione della riforma ed ovviamente la sua complessiva sostenibilità”.
“Si tratta dunque – ha concluso Brunetta - di un programma di lavoro molto ambizioso che parte dal riconoscimento del valore sociale ed economico che esprime lo sport nel suo complesso e per il quale, il CNEL, quale casa dei corpi intermedi, ritiene fondamentale e direi insostituibile l’apporto che l’associazionismo sportivo può conferire in termini di esperienze, professionalità e condivisione."