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PRESENTATO OGGI AL CNEL IL MANIFESTO DEL LAVORO COOPERATIVO DI LEGACOOP

PRESENTATO OGGI AL CNEL IL MANIFESTO DEL LAVORO COOPERATIVO DI LEGACOOP

06 novembre 2023

Si è tenuta oggi, 6 novembre 2023, presso la Plenaria Marco Biagi del CNEL, la presentazione de “Il Manifesto del Lavoro Cooperativo – Idee per il Buon Lavoro”, di Legacoop. L’evento si è svolto alla presenza del presidente del CNEL, Renato Brunetta; del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone; del presidente di Legacoop Nazionale e consigliere del CNEL Simone Gamberini; del direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria e consigliere del CNEL Pierangelo Albini; della presidente di Legacoop Bologna Rita Ghedini; del presidente di ADAPT, Francesco Seghezzi e di Ivana Veronese, della Segreteria confederale UIL.  

Secondo i dati del Manifesto Legacoop esposti da Antonio Zampiga (responsabile dell’Ufficio politiche del lavoro, Relazioni industriali e Previdenza Legacoop), le donne rappresentano il 60% degli occupati nelle cooperative associate a Legacoop, mentre i lavoratori non comunitari sono l’11%. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato nelle cooperative associate a Legacoop rappresentano, inoltre, l’80%. Al contrario, i rapporti di lavorio a tempo determinato inferiori a un anno non superano il 10%.


BRUNETTA: VALORIZZARE IL LAVORO COOPERATIVO ATTRAVERSO UNO STATUTO DEI LAVORI

“L’impatto della crisi economico-finanziaria dell’ultimo decennio non solo ci consegna una rinnovata attenzione alle dinamiche del lavoro in cooperativa, ma ci invita anche a compiere l’ultimo tratto di miglio che ancora manca per l’atteso ‘Statuto dei lavori’ indicato dalla Commissione Zamagni del 1998, di cui Marco Biagi era l’anima e la mente progettuale. È giunto dunque il tempo, se davvero vogliamo riconoscere l’originalità e la forza vitale del movimento cooperativo, di rifuggire da una idea del lavoro in cooperativa come semplice ‘ripiego’ alle criticità che attraversano il modo ‘ordinario’ di lavorare”. Lo ha dichiarato il presidente del CNEL, Renato Brunetta.

“Se il diritto del lavoro non funziona più in termini di protezione ed efficienza a partire dalla questione dei salari - ha aggiunto il presidente del CNEL - non è certo colpa di una realtà del mondo del lavoro in continuo movimento, quanto piuttosto di un quadro di regole che deve essere profondamente rinnovato se ancora vuole rispondere alle proprie originarie finalità di protezione della persona che lavora e di tutela della concorrenza tra le imprese. Il nodo, ancora una volta, è quello assai caro a Marco Biagi della qualificazione giuridica del lavoro cooperativo. Ciò anche a causa di pregiudizi e ambiguità concettuali alimentate da persistenti criticità operative come quella dei fenomeni interpositori realizzati per il tramite di cooperative spurie che sono la negazione della vera mutualità. Da qui l’idea, sempre moderna anche se avanzata nel lontano 1998, di riscrivere lo ‘Statuto dei lavori’ e cioè l’invito ad affrontare il problema del lavoro dal lato delle tutele e non più (solo) delle astratte qualificazioni giuridiche. Un invito, ancora una volta, a rimettere al centro del modello regolatorio non la legge ma la contrattazione collettiva e i corpi intermedi”.


“RIPENSIAMO INSIEME IL SISTEMA DEI RAPPORTI DI LAVORO”

“Il CNEL, la casa dei corpi intermedi, – ha proseguito - invita a ripensare l’intero sistema dei rapporti di lavoro in una ottica realmente sussidiaria, valorizzando cioè l’apporto delle parti sociali e dei corpi intermedi come abbiamo fatto di recente rispetto al dibattito sul salario minimo. Ma dal CNEL lanciamo soprattutto un monito a riflettere sul significato e sull’impianto complessivo di un diritto del lavoro ancora oggi scritto e pensato attorno ad un modello che oggi ha perso la centralità e la forza unificante di un tempo e che deve iniziare a sviluppare un profondo dialogo con le variegate espressioni della economia sociale e della economia civile”.  Per il presidente del CNEL, “Il Manifesto del lavoro cooperativo di Legacoop è una importante sollecitazione a ripensare complessivamente le relazioni di lavoro e, segnatamente, le connessioni tra dinamiche della produzione e dinamiche redistributive sul presupposto che, nella impresa cooperativa, sono messi in comune non solo i mezzi, ma anche i fini. Questa è una tendenza che oggi va oltre il mondo della cooperazione e riguarda il modo di fare impresa secondo un modello che mette al centro le persone. Per questo va guardata con estrema attenzione la proposta di una legge sulla partecipazione dei lavoratori e sempre per questo va legato strettamente il tema dei salari al tema della produttività perché sono due facce della stessa medaglia che non possono non procedere in parallelo”.


CALDERONE: IN MANIFESTO VITALITÀ E PROSPETTIVA, AL CENTRO LA PERSONA

"Nel Manifesto di Legacoop c’è molta vitalità e visione prospettica ed è un'occasione per riflettere su quanto il mondo della cooperazione può dare in termini di coinvolgimento dei lavoratori. Viene messa al centro la persona e il concetto di ‘lavoro cooperativo’ diventa più ampio della semplice formula giuridica. È un lavoro dal forte significato valoriale, in cui troviamo condivisione dei benefici, degli sforzi e della qualità e in cui vengono valorizzate le ‘soft skills’ delle persone. Dobbiamo tutti porci davanti a un impegno comune, che non può essere che quello di sostenere il mondo della cooperazione, soprattutto nella ricerca di una valorizzazione dei termini positivi. Ci impegneremo affinché rimanga fuori dalla porta chi non rispetta le condizioni minime”, ha dichiarato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone.


GAMBERINI (CNEL - LEGACOOP): NECESSARIO NUOVO PATTO TRA PUBBLICO E PRIVATO, AL CENTRO DIGNITÀ DEL LAVORO

“Le cooperative aderenti a Legacoop sono impegnate a promuovere il diritto al lavoro e all’effettiva partecipazione delle persone, alla formazione e alla crescita professionale e retribuzioni proporzionate e sufficienti ad assicurare autonomia e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori. Per questo – ha dichiarato Simone Gamberini, presidente di Legacoop nazionale e consigliere del CNEL - riteniamo necessario un nuovo patto fra pubblico e privato che metta al centro la dignità del lavoro e delle persone, premessa imprescindibile per contrastare davvero le basse retribuzioni e il lavoro povero, che cresce in modo particolare nei settori interessati dalle esternalizzazioni del pubblico e nelle filiere private con una distribuzione iniqua del valore aggiunto. In particolare, deve cambiare la prassi seguita finora dalla committenza pubblica: va assicurata la concreta applicazione di meccanismi di gara che escludano dal ribasso il costo del lavoro, l’introduzione di gare a prezzo fisso e la revisione automatica dei contratti di appalto per il riconoscimento degli aumenti introdotti dai rinnovi contrattuali”.


ALBINI (CNEL – CONFINDUSTRIA): COOPERATIVE STANNO A PIENO TITOLO NEL MERCATO DEL LAVORO

“Nel mercato circola buona e cattiva moneta, che di solito prevale su quella buona. Le cooperative sono un elemento caratterizzante del mercato del lavoro e ci stanno a pieno titolo. Tuttavia, oggi è un settore pieno di contraddizioni, dove non esiste un rapporto fluido con le Pubbliche Amministrazioni, specie nella gestione degli appalti; va preservata l'idea sana di cooperativa salvaguardandola dalle false cooperative. Le cooperative sono infatti un corpo intermedio fondamentale per la vita pubblica del Paese”, ha dichiarato il consigliere del CNEL  e direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, Pierangelo Albini.


GHEDINI (LEGACOOP): QUALIFICARE BUONA IMPRESA CHE PRODUCE VALORE SENZA SFRUTTAMENTO

“La cooperazione mutualistica è misurabile e lo abbiamo dimostrato con questo Manifesto. Esiste un accordo interconfederale tra le maggiori sigle sindacali che disciplina il lavoro cooperativo. Va qualificata la buona impresa che produce valore senza sfruttare il lavoratore: gli strumenti per farlo esistono. Per la cooperazione ci rifacciamo a norme esistenti. Sono necessarie leggi a tutela della rappresentanza ma nel pieno riconoscimento della cooperazione anche nei rapporti con la Pubblica Amministrazione”, ha dichiarato Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna.


SEGHEZZI (ADAPT): IN MOMENTO DI GRANDE CAMBIAMENTO SI AFFERMA SETTORE COOPERATIVO

“I dati degli ultimi giorni restituiscono una situazione in cui l’occupazione è in aumento, con il più alto numero assoluto di occupati nella storia italiana ma comunque tra i più bassi in Europa. Il gap è ancora importante, ed è influenzato dalla forte disparità geografica presente nel mercato del lavoro italiano. Le trasformazioni socioeconomiche degli ultimi anni hanno cambiato la concezione del lavoro, che oggi va oltre la mera dimensione economica. In questo contesto di cambiamento, si afferma il settore cooperativo, che abbraccia questa trasformazione. Quello che manca a questo settore è, però, una revisione dei modelli organizzativi”, ha dichiarato il presidente di ADAPT Francesco Seghezzi.

 

VERONESE (UIL): IN COOPERATIVE TANTE DONNE MA URGE RIFLETTERE SU PART-TIME INVOLONTARIO

“Invito il settore cooperativo a guardare all’occupazione femminile in modo differente. Ci sono, sì, tante donne ma si deve riflettere sulla necessità di superare i part-time involontari. L’occupazione avanza ma abbiamo un problema di orari di lavoro. Ritengo che oggi il lavoro su cui puntare sia quello femminile. Così come in gran parte degli altri settori, anche quello della cooperazione deve garantire alle donne migliori possibilità di fare carriera: su questo è urgente intervenire”, ha dichiarato Ivana Veronese, della Segreteria confederale UIL.


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