"Nel nostro Paese c'è un profondo squilibrio di genere. Da economista del lavoro penso che sia una iattura, non solo per ragioni valoriali, ma anche economiche. Nella mancanza di parità tra uomini e donne si perde una risorsa. Il differenziale di genere nei tassi di attività e di occupazione è di 20-25 punti percentuali e questo determina un deficit di democrazia e un enorme spreco.
Se avessimo gli stessi tassi dei principali Paesi europei, avremmo 4.5 milioni di posti di lavoro in più. Questi occupati in realtà ci sono ma sono nel sommerso e l'aspetto più doloroso è che in larghissima parte, circa 4 milioni, sono donne. Se questo scarto venisse colmato si avrebbe un paese più equilibrato, più serio, più giusto".
Lo ha dichiarato il Presidente del CNEL, Renato Brunetta, in apertura della terza edizione del Premio "Ingenio al Femminile", promossa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e tenutasi oggi nella Plenaria Marco Biagi del CNEL.
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