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L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE BRUNETTA AL CONVEGNO DI TELEFONO AZZURRO

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE BRUNETTA AL CONVEGNO DI TELEFONO AZZURRO

15 novembre 2023

“Il tema del disagio psico-fisico dei giovani investe la più ampia sfera del benessere dei ragazzi. È un ambito su cui il contributo di Telefono Azzurro è prezioso e sono convinto che si possa lavorare insieme su alcune misure concrete. Oggi chi ha una rete ha un tesoro e il CNEL è la casa dei corpi intermedi, dove trovano spazio le reti sindacali e professionali, le reti del volontariato e del Terzo settore, del mondo produttivo e del lavoro. Il CNEL può porsi come catalizzatore di reti. Può svolgere un'opera di sensibilizzazione, motivando tutte queste realtà sul fronte comune del disagio giovanile. Possiamo farle interloquire, metterle in connessione, stimolarle perché offrano servizi complementari a quelli di Telefono Azzurro". 

Così il presidente del CNEL, Renato Brunetta, in apertura del convegno 'IL futuro dell'infanzia tra nuovi scenari e risposte concrete', organizzato da Telefono Azzurro e tenutosi stamattina nella Plenaria Marco Biagi del CNEL.

"Il disagio - ha aggiunto Brunetta - equivale in primo luogo a solitudine. Penso in particolare alla solitudine dei ragazzi legata dall'abuso del digitale, su cui si deve intervenire con dosi massicce di realtà, mostrando ai giovani il mondo che c'è fuori. La solitudine si riempie uscendo di casa e pensando che qualcun altro è più solo di te, ha più bisogno di te. Il disagio e la solitudine si combattono anche dedicandosi agli altri. Lo sport rappresenta per i giovani una rete di attività che può essere fondamentale nei contesti di disagio sociale, contrastando l’isolamento dei ragazzi. 

Il CNEL può fare la sua parte anche in questo ambito, nel suo ruolo di catalizzatore di reti. Un supporto importante, inoltre, possiamo darlo relativamente alle carceri. Il CNEL ha siglato un accordo con il Ministero della Giustizia su lavoro e formazione per i detenuti. Potremmo estendere il raggio d'azione anche ai figli di chi è detenuto, offrendo così un contributo pragmatico al disagio di ragazzi e bambini che si trovano in una condizione di particolare fragilità".