"Il via libera della Conferenza Unificata Stato-Regioni al decreto attuativo della legge delega sulla disabilità è un passaggio importante, un atto concreto che impatterà positivamente sulla vita dei cittadini con disabilità troppo spesso alle prese con difficoltà insormontabili. Il Cnel, la casa dei corpi intermedi, continuerà a fare la propria parte, ascoltando le associazioni e il terzo settore, fornendo supporto e consulenza, sollecitando e accompagnando ulteriori interventi". Così il presidente del Cnel, Renato Brunetta, in riferimento all’approvazione da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni dello schema di decreto legislativo sulla valutazione di base della disabilità, che dà attuazione alla legge delega 227/21.
Il provvedimento, che fa riferimento al testo approvato il 3 novembre scorso dal Consiglio dei ministri, porterà ad un accertamento unico relativo alla condizione di disabilità, gestito dall’Inps tramite una nuova procedura, che accorperà ogni tipo di disabilità, dall’invalidità causata da disabilità motoria a quella causata da disabilità visiva e uditiva, includendo alunni e studenti con difficoltà di inclusione scolastica e persone con difficoltà di inserimento lavorativo.
Soddisfatto anche Vincenzo Falabella, consigliere del Cnel e presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap): "Attendevamo con fiducia questo passaggio che dimostra come le Regioni e gli Enti Locali abbiano recepito l’importanza delle innovazioni introdotte. È sicuramente un buon punto di partenza per la reale applicazione della norma. Con l’entrata in vigore del provvedimento scomparirà di fatto la parola 'handicap', sostituita dalle parole 'condizione di disabilità'. E per quanto riguarda le persone, non vi saranno più 'handicappati', 'portatori di handicap', 'diversamente abili', 'persone affette da disabilità' o 'disabili’, ma solo ed esclusivamente 'persone con disabilità', in linea con quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità".
Le novità introdotte dalla riforma entreranno a regime dal 1° gennaio 2026, dopo una sperimentazione di dodici mesi che coprirà tutto il 2025.