Dopo una trattativa serrata connotata anche da momenti di accesa conflittualità, il 19 giugno è stata firmata l’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL dei lavoratori agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2018-2021. Il contratto, sottoscritto da CIA, Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana, Coldiretti, C.I.A., FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL, amplia la sfera di applicazione (ora estesa alle imprese che esercitano in via esclusiva attività di frangitura delle olive e alle imprese di coltivazione idroponiche), e introduce un aumento retributivo del 2,9 % da erogarsi in due tranche. Le retribuzioni vigenti nelle singole province alla data del presente rinnovo, per ciascun livello professionale stabilito nei rinnovi dei contratti provinciali in applicazione del CCNL 2014, sono incrementate dell’1,7% con decorrenza 1 luglio 2018 e dell’1,2% dal 1 aprile 2019.
Due punti di assoluto rilievo riguardano le novità introdotte nell’organizzazione del lavoro: sono previste una maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario settimanale di lavoro, anche attraverso l’ampliamento delle causali che possono determinare l’interruzione dell’attività lavorativa, l'allargamento delle causali che consentono l'interruzione della prestazione giornaliera (estese a quelle relative a cause tecniche/organizzative e non più solo alla forza maggiore), nonché l’estensione del sistema della banca ore agli operai del settore e nuove misure in materia di welfare.
Una novità di rilievo riguarda anche il tema della rappresentanza: all’accordo vero e proprio è stata allegata un’intesa, che costituisce parte integrante dello stesso, sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali legittimate a sottoscrivere la contrattazione collettiva per gli operai agricoli e florovivaisti, nello specifico intento di limitare il rischio di proliferazione della contrattazione sottoscritta da soggetti privi di effettiva rappresentatività e di tutelare i diritti dei lavoratori e la leale concorrenza tra le imprese, in un settore dell’economia particolarmente esposto al rischio di pratiche irregolari.
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