L’evento “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere”, organizzato dal CNEL e il Ministero della Giustizia, si è chiuso con la plenaria finale, dove sono stati presentati i risultati delle sei sessioni tematiche, che si sono svolte nel pomeriggio, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder pubblici e privati impegnati nel settore. Questi i gruppi di lavoro:
1. Studio – L’istruzione e la cultura come strumenti di prevenzione e riscatto: dall’alfabetizzazione ai percorsi di studio della scuola primaria e secondaria fino a all’università per migliorare il trattamento dei detenuti e il loro inserimento sociale.
2. Formazione – La formazione professionale nei penitenziari quale reale opportunità per il reinserimento: una formazione esperienziale e sostenibile, orientata allo sviluppo e al potenziamento delle competenze di base e trasversali per costruire un profilo spendibile nel mercato del lavoro.
3. Lavoro – Servizi per il lavoro a 360 gradi: creare efficaci canali di incontro tra domanda e offerta di lavoro, analizzare i fabbisogni sul territorio, agevolare il lavoro intra moenia ed extra moenia per supportare l’occupabilità dei detenuti e il loro benessere psico-sociale.
4. Impresa – Economia sociale e modelli innovativi per fare impresa nei penitenziari: dalle filiere produttive di beni o servizi per favorire l’imprenditorialità dei detenuti alla vendita sul mercato dei prodotti carcerari; dalle agevolazioni fiscali per le imprese all’accesso al credito per i detenuti.
5. Governance – Il sistema penitenziario e il lavoro di rete: il ruolo fondamentale di una governance efficace che attraverso la cooperazione ed il coordinamento consenta il raggiungimento dei rispettivi fini istituzionali attraverso la programmazione e la realizzazione di attività di collaborazione e integrazione.
6. Quadro normativo – L’evoluzione della legislazione penitenziaria: analisi e valutazione dello stato dell’arte e proposte di riforma del quadro normativo e giuridico per favorire, semplificare e promuovere il processo di reinserimento lavorativo e sociale dei ristretti.
La sessione conclusiva ha visto l’intervento in collegamento di Matteo Zuppi, presidente della CEI.
CARCERI. ZUPPI: RECIDIVA ZERO SOGNO CHE DEVE DIVENTARE REALTÀ, NOI CI SIAMO
“Ringrazio il presidente del CNEL Brunetta e il ministero della Giustizia Nordio per aver dato avvio a un percorso straordinario, basato sul confronto e sul coinvolgimento. La giornata di oggi indica l'approccio giusto. Permette anche di uscire da una certa rozzezza nel modo di vedere il carcere, che non serve a far marcire le persone in galera. Alzare i muri crea solo maggiore insicurezza. È necessario dare tempo e valore al periodo della detenzione e un ruolo fondamentale può essere svolto dal lavoro. È importante indicare possibili vie di cambiamento ed è quindi utile e incoraggiante che ci sia un'istituzione come il CNEL, che aiuta a discutere e a dialogare. Dobbiamo lavorare affinché si raggiunga concretamente l'obiettivo ambizioso della recidiva zero, investendo in maniera importante sul lavoro e sulla formazione dei detenuti. Recidiva zero sembra un sogno, ma senza sogni non si cambia la realtà. Dobbiamo dare a tutti la speranza. Noi ci siamo. Solo insieme possiamo far sì che il sogno diventi realtà”.
A chiudere sono poi stati Giovanni Russo, capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (DAP), Andrea Ostellari, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, e il presidente del CNEL Renato Brunetta.
RUSSO: PER LA COMPLESSITÀ DEL SISTEMA CARCERARIO VINCE IL SISTEMA A RETE
“Il mio ringraziamento va al CNEL, che ha collaborato con noi per mettere in piedi questa lodevole giornata di lavoro. L’iniziativa odierna ci ha dato un messaggio chiaro: vince il sistema retico, vince il complesso delle reti presenti sul territorio. Il sistema retico è l'unico in grado di affrontare la complessità del mondo carcerario”.
OSTELLARI: DIAMO SISTEMATICITÀ ALLE BUONE PRATICHE
“Al CNEL si è riunita oggi una rete straordinaria, che ha ragionato su temi cruciali per il sistema carcere: formazione, studio e lavoro. È da qui che occorre partire per ridurre la recidiva. Dobbiamo investire sulla formazione non solo dei detenuti ma anche del personale penitenziario. Dobbiamo, inoltre, conferire sistematicità alle buone pratiche già presenti nelle nostre carceri”.
BRUNETTA: CNEL È IL LUOGO DOVE TUTTO PUÒ CONVERGERE
“Il problema non è solo il sovraffollamento. Il sistema carceri è un mondo ampio e complesso. Parliamo di persone che devono essere prese in carico e trattate in maniera diversa l’un dall’altra in ragione delle loro specificità. Questa è la complessità, a fronte di una ricchezza di reti e di iniziative. Abbiamo una quantità di percorsi, di esperienze e di risorse umane. Il CNEL è il luogo dove tutto questo può convergere e lo faremo con la volontà di dare risposte concrete al Paese”.