“In Italia l’orario annuo di lavoro è 1725 ore contro le 1371 della Germania. L’equilibrio intergenerazionale è in pericolo o si è già rotto? Quel che è certo è che risulta minacciato da tendenze demografiche come la denatalità, l’invecchiamento della popolazione e carenze economiche e istituzionali. A contribuire al fenomeno ci sono anche forti debolezze nell’istruzione e gli squilibri nell’occupazione come l’inattività e i lavori precari, oltre a bassi salari e bassa mobilità”.
Ad affermarlo è Tiziano Treu, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, intervenendo al 64° Convegno di Studi Amministrativi, che si conclude oggi, 21 settembre a Varenna (Lecco), sul tema “Protezione sociale ed equilibrio intergenerazionale”, organizzato da Provincia di Lecco e dalla Corte dei Conti, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il contributo e il patrocinio della Regione Lombardia.
“La popolazione attiva al 2050 sarà di -23% per l’Italia e la Germania mentre aumenterà del 1% per la Francia. Ci sono diversi indicatori che dovrebbero spingere il nostro Paese e cercare delle condizioni generali per il riequilibrio ed in particolare un quadro politico istituzionale stabile, una crescita sostenibile e politiche economiche e sociali inclusive. E’ urgente individuare misure durevoli e coerenti per cercare un nuovo equilibrio intergenerazionale”, ha aggiunto.
Secondo il presidente del Cnel è importante prevedere “Interventi di protezione sociale come il salario minimo, il welfare universale e il reddito minimo ma allo stesso tempo anche interventi di promozione come proposte di conto personale di attività (sul modello della Francia) come il sostegno pubblico e l’integrazione volontaria, un fondo di garanzia per l’accesso al credito e l’avvio del lavoro autonomo e una politica per sostenere gli affitti”.
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