"Oggi più che mai l’Europa è chiamata ad affrontare le sfide del nostro tempo con una rinnovata visione del futuro. In questi giorni difficili, segnati dalle tragedie dei conflitti armati, dalle polarizzazioni crescenti, dagli impatti dei flussi migratori e dalle grandi transizioni ambientale, digitale e demografica, in questi giorni è necessario uno sguardo rivolto al domani. Lo stesso sguardo con cui Jean Monnet e Robert Schuman, settantaquattro anni fa, il 9 maggio del 1950, posero il primo tassello di quel che sarà l’Unione europea. Prosperità, pace, sicurezza, solidarietà. Un universo di valori e anche un comune portato di esperienze storiche con cui ‘pezzo dopo pezzo, settore dopo settore’ – come diceva Schuman – si è sviluppato il processo di integrazione europea, che ha visto il nostro Paese tra i suoi principali protagonisti. Così dalle singole statualità nazionali si è passati a una comunità di destino.
La costruzione europea è andata avanti per stop and go. Abbiamo esteso i nostri confini, ma l’allargamento non è stato accompagnato da un sufficiente approfondimento. Widening senza deepening. L’Europa ha faticato nell’individuare risposte condivise alla crisi economica, ma ha poi ritrovato uno scatto durante la pandemia, misurandosi per la prima volta con un programma di debito comune e trovando la chiave vincente in un ‘momento Hamilton’. Oggi è indispensabile una nuova spinta riformista, capace di emettere debito europeo per sostenere i costi delle transizioni e proteggere i più deboli, capace di costruire un sistema di difesa comune, capace di rilanciare il ‘metodo Monnet’, quel metodo comunitario che è stato e dovrà ancora essere la nostra stella polare, in quanto sintesi tra interessi nazionali e interesse collettivo dei cittadini europei. Viva l’Europa! Auguri a tutti noi".
Lo ha affermato il presidente del CNEL Renato Brunetta, in occasione della Giornata dell’Europa.