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CARCERI. BRUNETTA: PORTIAMO DENTRO IL MERCATO, A PARTIRE DAI CALL CENTER

CARCERI. BRUNETTA: PORTIAMO DENTRO IL MERCATO, A PARTIRE DAI CALL CENTER

L'intervento del presidente del CNEL in occasione della Lectio Magistralis tenuta dal Ministro Della Giustizia Carlo Nordio presso la Casa Circondariale di Rebibbia a Roma.

22 maggio 2024

"Le carceri sono per definizione luoghi chiusi, che dialogano poco con l'esterno. Grazie a un'intuizione del ministro Nordio abbiamo avviato otto mesi fa un percorso per favorire il lavoro e la formazione in carcere e costruire così un ponte tra interno ed esterno. Penso innanzitutto al ruolo del digitale. Occorre informatizzare il carcere, ma non questo o quel penitenziario. La sfida è intervenire su tutti i 189 carceri che abbiamo in Italia. Poi dobbiamo portare dentro il mercato, a partire ad esempio dai call center, anche qui con il coinvolgimento di tutto il sistema carcerario e con salario di mercato, in modo che sia poi il cavallo di troia per altri interventi sul piano infrastrutturale e formativo. L'obiettivo è la recidiva zero".

Così il presidente del CNEL Renato Brunetta in occasione della Lectio Magistralis tenuta dal Ministro Della Giustizia Carlo Nordio presso la Casa Circondariale di Rebibbia a Roma.


"METTERE A SISTEMA LE BUONE PRASSI"

“Abbiamo messo in piedi, CNEL e Ministero della Giustizia, un grande progetto di inclusione per aprire il carcere alla società, puntando sul lavoro, la scuola, la formazione e ricongiungendo le reti della società civile, i soggetti pubblici e privati attivi in questo ambito, le forze sociali e il mondo del volontariato. È un progetto che vuole mettere a sistema le tante buone prassi e i casi esemplari sul territorio. In quest'ottica, stiamo attivando al CNEL un Segretariato permanente, per gestire e accompagnare i molti attori coinvolti, facilitando l’interconnessione tra reti istituzionali, parti sociali e terzo settore. Un’attività da realizzare in stretto raccordo con l’Amministrazione penitenziaria, la Cassa delle ammende, le cabine di regia territoriali", ha affermato Brunetta.

"INDISPENSABILE PROFILAZIONE DETENUTI, COINVOLGIAMO INTERO SISTEMA UNIVERSITARIO"

“Conosciamo molto poco il capitale umano che è nelle carceri - ha sottolineato -  e questo rende complicato fare formazione in modo efficace. Vi è anche un impatto negativo sugli esiti occupazionali. Per un detenuto su due non conosciamo il titolo di studio, per la platea degli stranieri arriviamo addirittura a due su tre. Per un terzo della popolazione carceraria non sappiamo la storia professionale personale, le esperienze lavorative. Per questo la profilazione è indispensabile e dobbiamo coinvolgere l'intero sistema universitario, per interventi che interessino tutte le carceri e tutti i detenuti. I 61mila reclusi, a cui si aggiungono altri 120mila condannati che scontano la pena all’esterno, con misure alternative, e ulteriori 100mila in attesa dell’esecuzione della pena dopo una sentenza definitiva”.

RECIDIVA ZERO, LAVORANDO INSIEME CE LA POSSIAMO FARE

“La riabilitazione e il reinserimento dei detenuti è un obiettivo difficile ma raggiungibile, con l’obiettivo di azzerare la recidiva. Il lavoro dentro e fuori il carcere, la sua giusta remunerazione, l’istruzione e la formazione sono una leva eccezionale. È la logica win-win-win. Ci guadagniamo tutti: detenuti, cittadini e vittime, che possono trovare ristoro da questi processi di inclusione. Sembra follia ma non troppo. Se lavoriamo insieme ce la possiamo fare”, ha così concluso il presidente del CNEL.