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DISABILITÀ. BRUNETTA: BASTA VIOLENZE E SEGREGAZIONE

DISABILITÀ. BRUNETTA: BASTA VIOLENZE E SEGREGAZIONE

I consiglieri CNEL Falabella e Valastro: “grave la mancanza di norme idonee a prevenire episodi come quello presso il Centro di Educazione Motoria di Roma”.

17 luglio 2024

“Di fronte all’ennesimo episodio di violenza e maltrattamenti nei confronti di persone con disabilità, come quello avvenuto presso il Centro di Educazione Motoria di Roma, è sempre più urgente intervenire con decisione e tempismo per evitare ogni forma di segregazione e di abuso. Purtroppo, ancora oggi in Italia esistono servizi e strutture residenziali dove le persone con disabilità e gli anziani non autosufficienti vivono segregati e subiscono trattamenti inumani e degradanti. È ora di dire basta, bisogna agire con azioni forti e immediate”. Così in una nota il presidente del CNEL Renato Brunetta.

Parlano a voce alta anche i due consiglieri del CNEL Vincenzo Falabella e Rosario Maria Gianluca Valastro, in riferimento a quanto accaduto al Centro di Educazione Motoria di Roma. I consiglieri rilevano ancora una volta “la mancanza di norme preventive e idonee che consentano di verificare la condizione delle persone con disabilità ospitate in strutture residenziali”.

Nell’esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle persone con disabilità vittime dell’ultimo episodio di maltrattamenti, nonché alle loro famiglie, e nel ricordare che “questo grave evento si aggiunge ad una lunga serie di abusi, violenze, vessazioni”, il consigliere Falabella sottolinea “tutta la propria profonda preoccupazione per la mancanza di interventi concreti da parte delle istituzioni nel rispondere a situazioni analoghe, che da anni penalizzano le persone con disabilità ospitate in strutture residenziali. Episodi come questo dimostrano che il modello assistenziale attuale è obsoleto e irrispettoso della dignità e dei diritti fondamentali delle persone. Occorre che la politica tutta si assuma le adeguate responsabilità – aggiunge il consigliere Falabella – e per questo chiediamo da subito l’avvio di un dialogo per trasformare le strutture segreganti in soluzioni abitative basate sulla coabitazione e sul progetto di vita della persona con disabilità. È fondamentale, infatti, sviluppare e implementare politiche inclusive che rispettino pienamente i diritti delle persone con disabilità, rendendo le strutture aperte, facilmente visitabili, per evitare che si creino veri e propri ‘luoghi del terrore’”.

“Sapevamo – dichiara il consigliere Valastro – che una denuncia interna ci avrebbe inevitabilmente esposti, ma la nostra priorità è mantenere sempre una condotta chiara e determinata in difesa delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.