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CARCERI. BRUNETTA: LA SOLUZIONE È NELLA COSTITUZIONE, GARANTIRE DIGNITA', RIEDUCAZIONE E REINSERIMENTO

CARCERI. BRUNETTA: LA SOLUZIONE È NELLA COSTITUZIONE, GARANTIRE DIGNITA', RIEDUCAZIONE E REINSERIMENTO

L'intervento del presidente del CNEL al 50° Forum di Cernobbio

08 settembre 2024

“La crisi delle carceri non è connotabile come una questione di destra o di sinistra. Dobbiamo essere consapevoli che l’efficienza del sistema penale è un indicatore della qualità di una democrazia. E per misurare questo livello di efficienza abbiamo l’articolo 27 della Costituzione: la pena deve ‘tendere alla rieducazione del condannato’. La grande sfida organizzativa e sociale del carcere, e anche delle misure alternative, è dunque quella di garantire l’equilibrio tra le necessità di una corretta e giusta esecuzione della pena con quella del rispetto dei diritti, della rieducazione e del reinserimento”. Lo ha affermato il presidente del CNEL Renato Brunetta al Forum di Cernobbio.


"LAVORO E FORMAZIONE PER CREARE UN PONTE TRA CARCERE E SOCIETÀ E VINCERE LA SFIDA RECIDIVA ZERO"

“I dati ci dicono che il sistema penitenziario è affetto da due disfunzionalità croniche: il sovraffollamento e l’alto tasso di recidiva. Due patologie strettamente interconnesse tra loro. È ormai accertato che l’offerta di opportunità di lavoro e di formazione ai detenuti è correlata a una netta riduzione della recidività (pari oggi a circa il 70%). Ma le imprese sono poco impegnate nella causa sociale dell’inserimento lavorativo di queste persone: del 33% dei detenuti coinvolti in attività lavorative (oltre 19 mila nel 2023) ben l’85% lavora alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, usualmente per poche ore al giorno o al mese. Possiamo azzerare la recidiva con il lavoro e la formazione dentro e fuori dal carcere, un obiettivo difficile ma raggiungibile”. In quest’ottica – ha aggiunto Brunetta – è nato il programma ‘Recidiva zero’, un grande progetto di inclusione volto a creare un ponte tra carcere e società. È un programma che il CNEL ha avviato grazie all’intuizione del Ministro Carlo Nordio circa la necessità di inserire ogni intervento di gestione dell’emergenza carceraria all’interno di un quadro sistemico di collaborazione tra società civile e sistema della giustizia, imperniato sul principio costituzionale e sul coinvolgimento strutturale dei corpi intermedi e delle categorie produttive”.

"DDL CNEL PER FAVORIRE INCLUSIONE LAVORATIVA DEI DETENUTI"

“Il CNEL, nel quadro di una virtuosa collaborazione con il Ministero della Giustizia e il DAP, ha presentato un disegno di legge per migliorare l’attuale sistema di governance e agevolare l’elaborazione di una politica pubblica nazionale sul lavoro in carcere. L’obiettivo è di strutturare una rete interistituzionale volta a gestire l’inclusione lavorativa nella sua globalità, sia in carcere che nella fase post-rilascio. Declinando il principio costituzionale, viene prevista l’equiparazione salariale tra lavoratori liberi e lavoratori ristretti. Tra le misure: il recepimento del sistema regionale di governance multilivello, la valorizzazione della Cassa delle Ammende, la costituzione di un fondo volontario alimentato dalle fondazioni bancarie; e ancora il potenziamento della ‘Legge Smuraglia’, delle commissioni carcerarie e di quelle regionali per il lavoro penitenziario, fino al ‘collocamento mirato’ dei giovani detenuti. E ancora, una piattaforma informatica e un punto unico di accesso per la sistematizzazione delle relazioni tra imprese e carceri”, ha sottolineato.

"SINERGIA TRA RETI CON IL SEGRETARIATO PERMANENTE"

“Il CNEL ha anche costituito un ‘Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale’, che opera in stretto raccordo con il DAP e con il coinvolgimento dei corpi intermedi. Le reti non mancano, manca la loro sinergia operativa, da realizzarsi attraverso il Segretariato. Il problema dell’inclusione sociale dei detenuti richiede un approccio di sistema, basato sul dialogo istituzionale e sociale. Esattamente quello che, grazie all’iniziativa del Ministro Nordio, il CNEL è stato chiamato a fare. Una sfida complessa, che non è possibile semplificare o ridurre a slogan o soluzioni salvifiche di immediata attuazione, ma che comporta invece il reciproco riconoscimento di una corresponsabilità collettiva che unisce istituzioni, imprese, società, di fronte a problemi che rischiano di erodere la coesione sociale e la qualità della nostra democrazia”. Ha così concluso il presidente del CNEL.

Sul tema del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti il presidente del CNEL ha scritto un contributo sul quotidiano Avvenire. 

Leggi qui l'articolo integrale

Guarda qui l'intervento integrale del presidente del CNEL al Forum di Cernobbio

Leggi qui lo studio realizzato da The European House Ambrosetti per il CNEL su istruzione, formazione e lavoro in carcere