Di particolare rilievo nell’Assemblea del CNEL tenutasi oggi a Villa Lubin, il tema delle dinamiche demografiche nelle aree interne, un ambito legato alla richiesta fatta a luglio dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR, Raffaele Fitto, di un coinvolgimento del CNEL su aree interne e ZES, proprio con specifica attenzione agli aspetti demografici.
Il consigliere esperto del CNEL Alessandro Rosina, nel presentare all’Assemblea un suo contributo in materia, ha sottolineato come le dinamiche della transizione demografica stiano portando ad un aumento della longevità e ad una riduzione della natalità, con un conseguente profondo mutamento della struttura della popolazione. L’Italia, in particolare, già da un decennio è entrata in un’inedita fase di declino dei residenti. "A livello nazionale – ha spiegato il consigliere – la popolazione italiana ha perso la propria capacità endogena di crescita. Un’inversione di tendenza che porti la curva demografica a risalire non è più all’interno dei margini di manovra delle politiche del nostro paese".
Inoltre, va considerato che la diminuzione non si sta producendo in modo omogeneo nelle diverse fasce d’età e nelle varie aree geografiche del paese, ma in modo differenziato soprattutto lungo tre assi che contrappongono: giovani e anziani, sud e nord, aree interne e grandi centri urbani. Relativamente alle aree interne "è utile chiarire – ha aggiunto Rosina – cosa è possibile invertire e quali margini sono ancora possibili nei specifici contesti".
Il contributo fornito dal consigliere Rosina ed approvato oggi con voto unanime dell’Assemblea rappresenta la premessa per il lavoro del gruppo “Rigenerazione e ripopolamento delle aree territoriali marginali”, costituito al CNEL e che ha il compito di:
- definire un modello di governance sussidiaria integrata, basata sul coinvolgimento degli stakeholder nell’ottica del principio di resilienza, prossimità e dialogo sociale;
- identificare una “clausola sociale” a sostegno delle dinamiche demografiche delle aree interne, coerente con l’applicazione di livelli essenziali delle prestazioni adeguati alle specificità delle aree interne;
- definire modalità e criteri volti ad assicurare l’attività periodica di monitoraggio dell’impatto sui livelli e la qualità dei servizi della PA.