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BRUNETTA: SERVE REGOLAZIONE, PER EQUA DISTRIBUZIONE DEI GUADAGNI DI PRODUTTIVITÀ

BRUNETTA: SERVE REGOLAZIONE, PER EQUA DISTRIBUZIONE DEI GUADAGNI DI PRODUTTIVITÀ

Presentato al CNEL il libro "Il lavoro non sarà mai più come prima" curato dal consigliere CNEL Francesco Rotondi e Armando Tursi

02 ottobre 2024

È stato presentato oggi a Villa Lubin il libro “Il lavoro non sarà mai più come prima. Gli impatti dell’Intelligenza Artificiale e della automazione tecnologica sul lavoro come lo conosciamo oggi”, a cura del consigliere del CNEL Francesco Rotondi e di Armando Tursi. L'evento si è svolto in collaborazione con AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale). Sono state inoltre presentate alcune buone pratiche su un efficiente utilizzo dell'Intelligenza Artificiale in azienda.


“Lasciamo perdere le previsioni e le generalizzazioni – ha dichiarato il presidente del CNEL Renato Brunetta in apertura del convegno – sugli impatti dell'Intelligenza Artificiale. Sono esercizi grandemente inutili. Quel che serve sono i casi di studio su ciò che accade realmente nelle aziende. Soprattutto serve una buona regolazione, per fare in modo che la distribuzione dei guadagni di produttività sia equa, socialmente sostenibile, inclusiva. Si dice con una certa supponenza che gli Stati Uniti innovano, la Cina copia e l'Europa regola. Certo l'Europa regola talvolta male, ma nel caso specifico sarei più cauto, perché abbiamo bisogno di regolazione, settore per settore. Una buona regolazione è alla base della coesione sociale e permette di evitare il conflitto. I contratti fanno proprio questo, regolano la distribuzione dei guadagni di produttività, e così garantiscono la crescita. I contratti sono indicatori del metabolismo dei singoli mercati, sono la cartina di tornasole della loro funzionalità. È quindi essenziale investire sulla contrattazione".



DURIGON: GOVERNARE L’IA METTENDO AL CENTRO LA PERSONA

"L'Intelligenza Artificiale – ha affermato il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Claudio Durigon – costituirà un momento di rottura del mondo del lavoro. Ci sarà un prima e un dopo. Il ruolo della politica deve essere quello di governare questo fenomeno, mettendo al centro la vita e il lavoro delle persone. Per farlo, abbiamo bisogno della partecipazione di tutti gli attori in gioco, dai sindacati alle associazioni datoriali, per arrivare a produrre una piattaforma che possa trasformare un'incognita in un vantaggio per tutti”.



ROTONDI: CON IA DOVREMO RIPENSARE CONCETTO DI SUBORDINAZIONE
“L'intelligenza artificiale, oltre a incidere sul mondo del lavoro, è destinata – ha evidenziato il giuslavorista Francesco Rotondi, consigliere del CNEL – a cambiare profondamente i modelli di vita. Tutto ciò comporta, a livello giuslavoristico, la necessità di ripensare il concetto di subordinazione che troviamo oggi nella contrattazione. È infatti fisiologico che il progresso e l'evoluzione storica portino a rimodellare la norma che regola la subordinazione. Oggi il tema non è tanto quello di una macchina che prende il posto di un'altra macchina, ma comprendere che siamo dentro una rivoluzione epocale che porta a rivedere anche l'idea di salario, oggi totalmente diversa da quella degli scorsi decenni. Nel complesso, ciò che mi fa specie riguardo l'Intelligenza Artificiale è pensare che tecnica e tecnologia siano diventati argomenti addirittura divisivi. Nella storia, invece, hanno sempre unito gli esseri umani nello sviluppo e nel progresso. Il legislatore e le parti sociali dovrebbero partire da qui per siglare un nuovo patto”.



TURSI: DIRITTO DEL LAVORO CHIAMATO A FRENARE EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI DELL’IA

“È fondamentale analizzare – ha spiegato il giuslavorista Armando Tursi – come l’Intelligenza Artificiale stia impattando sulle norme giuslavoriste. L’IA è nata per ridurre l'incertezza, per aiutare le imprese e i settori produttivi in senso lato a programmare meglio le proprie attività. Questo strumento è però avvolto da un velo di ignoranza. Nessuno sa quante aziende chiuderanno, nessuno sa i numeri relativi all’ipotetica diminuzione degli occupati. Al momento quel che sappiamo è che il diritto del lavoro dovrà svolgere un ruolo delicato: frenare gli effetti negativi dell'IA, mediante norme che svolgano il ruolo di anticorpi”. 

 

MONNANNI: IL CNEL AL LAVORO SUL TEMA IA, FOCUS SU ARCHIVIO DEI CONTRATTI
“Da diversi mesi, attraverso l’istituzione di specifici gruppi di lavoro, abbiamo avviato – ha dichiarato Massimiliano Monnanni, Segretario generale del CNEL – un’attività di analisi e riflessione sull’Intelligenza Artificiale. Il Consiglio, inoltre, è custode dell’Archivio nazionale dei contratti di lavoro, uno strumento che può essere utilizzato per analizzare protocolli e approfondimenti specifici connessi all’IA. Su questo tema è fondamentale la partecipazione e la responsabilizzazione delle parti sociali e anche qui il CNEL può svolgere un ruolo importante”.