In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il CNEL, in collaborazione con CONFAPI, ha promosso il convegno "Ripartiamo dai Diritti".
BRUNETTA: “PER VIOLENZA SU DONNE LEGGE NON BASTA”
“Le leggi sono fondamentali ma non sempre vengono applicate e comunque non bastano per intaccare le tante, troppe discriminazioni, le tante, troppe violenze. Qui al CNEL vengono depositati i contratti di lavoro. Abbiamo l’Archivio dei CCNL. Un contratto è uno strumento estremamente prezioso. Un contratto ha un valore eccezionale, che può aiutare a regolare anche l’ambito delle discriminazioni. Noi come CNEL possiamo essere un importante stimolo in questo”, ha sottolineato il presidente del CNEL in apertura dei lavori.
“VALORIZZIAMO LA CONTRATTAZIONE CONTRO VIOLENZA SU DONNE”
“I luoghi di lavoro - ha aggiunto Brunetta- sono luogo di emancipazione e di crescita. Ma purtroppo sono talvolta anche luogo di sfruttamento, di discriminazione, di ingiustizia e di violenza. Noi come CNEL ci occupiamo di questo, affrontare queste criticità. E lo facciamo innanzitutto valorizzando la cultura della contrattazione. Per questo oggi abbiamo dedicato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne a una riflessione sulla contrattazione e sull’opportunità di utilizzare questo strumento per tutelare i diritti”.
CAMISA: “DIRE NO A OGNI TIPO DI SOPRUSO”
“Oggi si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un momento prezioso per ricordare l’importanza di dire un forte ‘no’ a ogni tipo di violenza di genere e ai soprusi. L'evento di oggi ha un valore ancora più simbolico perché si è svolto al CNEL che è la casa delle imprese e delle parti sociali. Come CONFAPI, siamo impegnati ogni giorno a lottare contro la violenza di genere e a promuovere un ambiente di lavoro in cui quello femminile sia un valore sempre più centrale nello sviluppo del lavoro stesso e dell'impresa. Da noi non c’è e non ci sarà mai spazio per alcun tipo di discriminazione. Riconoscere e implementare i diritti delle donne anche in campo lavorativo non rappresenta solo un dovere etico e sociale ma rappresenta una missione per chi incarna la piccola e media industria privata italiana. Le donne rappresentano oggi in Italia un ricco e potenziale giacimento umano che farà salire sempre più il nostro prodotto interno lordo. Alcune stime parlano di quasi sette punti percentuali di possibile incremento. Una ricchezza da ogni punto di vista e una sfida che vogliamo raccogliere, difendendo in ogni ambiente lavorativo l’uguaglianza e combattendo ogni tipo di prevaricazione”. Così Cristian Camisa, presidente di CONFAPI.
DETTORI: "FAVORIRE CULTURA DEL RISPETTO"
“Per arginare l’odioso fenomeno della violenza sulle donne è necessario un cambiamento basato innanzitutto sulla cultura del rispetto. Noi come Comitato pari opportunità del CNEL abbiamo lavorato in questi mesi nell’ottica della massima condivisione tra parti sociali, datori di lavoro e terzo settore. Abbiamo lavorato per promuovere un ascolto reciproco tra gli attori sociali e trovare un punto di incontro. Tra gli obiettivi principali che ci siamo posti, quello di favorire un’implementazione del congedo parentale, rendendolo vincolante per gli uomini. Il CNEL è anche impegnato sull’analisi dei CCNL di secondo livello, in cui le donne sono penalizzate su molti fronti. Siamo partiti dalla volontà di verificare quali politiche vengono previste nei contratti a favore della parità di genere, in termini di congedi parentali, di contrasto alle molestie, di sicurezza, di superamento dei differenziali salari. È emerso che c'è ancora molto da fare. L’8 marzo presenteremo un documento proprio su questo”. Ha affermato Rossana Dettori, consigliera CNEL e coordinatrice del Comitato pari opportunità.
DE MURTAS: "ASSICURARE DISTRIBUZIONE EQUA FONDI A LIVELLO TERRITORIALE"
“L’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del CNR ha svolto un’approfondita analisi sull’evoluzione dei centri antiviolenza e delle case rifugio, alla luce dei finanziamenti che vi sono allocati. È evidente un forte dinamismo delle strutture antiviolenza, dove le donne sono accolta da operatrici e poi accompagnate in percorsi personalizzati. Il numero di donne accolte è aumentato negli anni, e così anche il rapporto tra donne accolte e operatrici. Vi è quindi una migliore capacità di intercettare le vittime. Ciononostante, i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio non sempre vengono distribuiti in modo del tutto corretto dalle Regioni. É vero che in media ogni centro antiviolenza riceve ora maggiori finanziamenti rispetto a prima, ma abbiamo anche riscontrato che i fondi vengono allocati talvolta secondo criteri discrezionali. Per rendere efficace il supporto alle donne vittime di violenza è necessario assicurare una distribuzione equa dei fondi a livello territoriale”. È quanto ha affermato Pietro De Murtas (CNR-IRPPS) a margine del convegno.
DE RITA: "SERVE CLIMA FIDUCIA TRA IMPRESE E AGENZIE LAVORO PER FAVORIRE PARITÀ DI GENERE"
“Abbiamo realizzato un lavoro di ricerca coinvolgendo le agenzie per il lavoro e le imprese, con l’obiettivo di favorire nei luoghi di lavoro la prevenzione delle molestie e di ogni forma di violenza di genere. Dall'indagine Confapi-6Libera sulla violenza nei luoghi di lavoro, è emersa una certa sensibilità da parte delle aziende che però si colloca nel quadro di un complessivo atteggiamento di distacco rispetto a situazioni e fenomeni che sembrano lontani. Il contratto è certamente uno strumento fondamentale ma non basta. È necessario instaurare un clima di fiducia e di crescita collettiva tra aziende e agenzie per il lavoro, per sensibilizzare alla corretta applicazione di tutti gli strumenti necessari per favorire la parità di genere sul lavoro". Così Giulio De Rita, ricercatore CENSIS.
FATTINNANZI: "È EMERGENZA STRUTTURALE"
“Si parla troppo poco della difficoltà delle donne a chiedere aiuto quando sono vittime di violenza. Sono ancora poche quelle che si rivolgono ai centri antiviolenza, non per mancanza di coraggio, ma per sfiducia nei confronti delle istituzioni. Occorre riconquistare questa fiducia. La violenza sulle donne è un fenomeno sommerso, che trova voce solo quando avverte che c’è all’esterno una sensibilità pronta ad accogliere il grido d’aiuto delle vittime. Il percorso delle donne non finisce quando accedono ai centri antiviolenza, ma continua fino al reinserimento in società. È fondamentale questa sensibilità sociale che le accolga, congiuntamente a percorsi lavorativi adatti a persone spesso traumatizzate. Di frequente si parla di violenza sulle donne come di un’emergenza nazionale, ma ormai si tratta di un’emergenza strutturale.” Lo ha affermato Giorgia Fattinnanzi, componente del Comitato Pari Opportunità del CNEL
MOLEA: "LIMITI ALLA CARRIERA DELLE DONNE NELLO SPORT"
“Lo sport è per eccellenza uno strumento inclusivo. Eppure, è macchiato spesso da sessismo. La carriera di una donna nello sport non si sviluppa ugualmente a quella di un uomo perché, ad un certo punto, viene interrotta a causa di limiti familiari. Nel mondo dello sport solo una donna su tre ricopre un ruolo dirigenziale e questo rapporto cala significativamente quanto più ci si avvicina ai vertici. Basti pensare che al tavolo del Consiglio Nazionale CONI siede una sola donna. Ciò è sintomo di vincoli dettati da un modello di società che impedisce alla donna di avere pari opportunità nella carriera”. Così Bruno Molea, consigliere CNEL e presidente della Federazione degli enti culturali di turismo sociale e sportivo.
GUIDOTTI: "CONTRO VIOLENZA SU DONNE DOBBIAMO CONTINUARE CON CORAGGIO"
“La tavola rotonda è stata l'occasione per discutere con il gip Roberta D'Onofrio di misure preventive e punitive, mettendo in luce, attraverso la testimonianza di Brigitte Sardo, Presidente di ConfapiD, le buone pratiche che il sistema CONFAPI sta mettendo in atto contro ogni forma di violenza, indagando come il vasto mondo del Terzo settore, rappresentato dal consigliere CNEL Bruno Molea, si adopera fattivamente per aiutare quelle donne che hanno subito soprusi e discriminazioni di genere. Uno spaccato che ha mostrato la strada intrapresa finora ma nello stesso tempo è anche un monito per continuare con coraggio su questo percorso”. Così la consigliera CNEL Annalisa Guidotti, coordinatrice della tavola rotonda.
I PREMI “6LIBERA”
Il convegno ‘Ripartiamo dai diritti’ si è chiuso con i premi ‘6Libera’ conferiti dal Gruppo Nazionale delle Donne Imprenditrici di CONFAPI (CONFAPID), ad aziende e personalità che si sono distinte nell’ambito della promozione attiva del contrasto della violenza di genere. Tra i premiati il presidente del CNEL Renato Brunetta e il presidente di CONFAPI Cristian Camisa, insigniti del riconoscimento di "Illustre garante dei diritti delle donne".
CONFAPID ha, inoltre, premiato le seguenti aziende con il riconoscimento ‘Imprese amiche delle donne’:
1) Charlotte Struck per Omal SpA - Società Benefit
2) Marco Cascone per Agriplast SpA
3) Daniela Stuppi per Synergie SpA
4) Anna Sciortino e Cosimo Lamanna per Openjobmetis SpA
5) Catia Acquesta per Alleati con Te – rete di supporto alle vittime di violenza e discriminazione di genere
Queste realtà imprenditoriali hanno ricevuto il riconoscimento perché “attraverso il loro impegno nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo, hanno dimostrato di essere aziende fortemente orientate alla sostenibilità. Integrando la parità di genere e la sicurezza sul posto di lavoro nelle proprie politiche aziendali e nei loro bilanci di sostenibilità”.