Il consigliere CNEL Rosario Valastro, che presiede l’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione degli stranieri (ONC Immigrazione), ha partecipato oggi al convegno organizzato da INAPP ‘Decent work? Segregazione occupazionale e condizioni di lavoro della manodopera immigrata’.
“Dinanzi a tutte le stime demografiche a disposizione – ha dichiarato Valastro – è assolutamente necessaria una seria programmazione dei fabbisogni, uscendo dal rischio del confronto polarizzato, e dando voce alle imprese ed al mondo produttivo in generale. L’offerta di lavoro e la sua programmazione possono dare l’opportunità al Paese di potersi avvalere di forza lavoro necessaria per il suo sviluppo. In altre parole, c’è la necessità di trovare i giusti canali per favorire un match tra offerta e domanda, azione che ci consente di governare il fenomeno migratorio e, anzi, di orientarlo per un soddisfacimento di tutti”.
Il convegno di oggi rappresenta l’evento conclusivo del Progetto INAPP ‘Analisi e proposte di intervento per l’inclusione socio-lavorativa delle persone di origine straniera’. Nel corso dei lavori sono stati presentati i risultati più significativi dell’attività di ricerca svolta.
“L’indagine dell’INAPP – ha aggiunto Valastro – sottolinea come la continuità del rapporto lavorativo e, di conseguenza, la tranquillità economica per sé e la propria famiglia, resta per la persona straniera la priorità, mentre rimane in secondo piano l’aspirazione alla regolarizzazione del rapporto di lavoro o della condizione giuridica rispetto alla cittadinanza. Questo fenomeno rischia di alimentare situazioni di marginalizzazione e di mancato rispetto della dignità lavorativa ed umana delle persone straniere. E ci fa comprendere anche la tensione dei migranti di seconda o terza generazione che, invece, chiedono una maggiore stabilità dei loro diritti, anche in rapporto al contributo che ricevono e che forniscono alla vita sociale del Paese”.
“L’Organismo nazionale di coordinamento istituito in seno al CNEL si propone di costituire una camera di pianificazione affinché si possa arrivare a una interazione virtuosa e superare alcune procedure, prima tra tutte i click days, i cui esiti negativi sono evidenziati nel rapporto INAPP. Esiti negativi che, come ampiamente documentato, si riscontrano anche nelle sanatorie. Un’analisi altrettanto franca – ha concluso Valastro – può portare a superare il dibattito duale tra opportunità di lasciare lo ius sanguinis, quale modalità di acquisto della cittadinanza italiana, o la scelta dello ius soli. La cittadinanza è il rapporto che lega la persona allo Stato, la rende titolare di diritti e doveri specifici ed ulteriori rispetto a quelli riservati a tutti gli esseri umani: la modalità di acquisto deve avere alla base proprio questo contributo, e valorizzarlo nell’interesse superiore del nostro Paese e delle persone che lo amano”.