“La prima condizione affinché la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale possa svilupparsi in forma sostenibile è che la distribuzione dei ‘guadagni di produttività’ che ne deriverà sia efficiente, equa e inclusiva. Perseguire l’equità non vuol dire solo sostenere con ammortizzatori sociali adeguati i lavoratori più fragili coinvolti nei processi di automazione, ma avviare una riqualificazione professionale centrata su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, in grado di trasferire i lavoratori in precedenza occupati nei settori più obsoleti in un ramo più alto dell’organizzazione sociale. Innanzitutto, è necessario promuovere un approccio di Intelligenza Artificiale partecipativa, che stimoli un ecosistema dell’innovazione garante delle democrazie”. Così il presidente del CNEL Renato Brunetta in un articolo pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore.
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