L’Assemblea del CNEL ha approvato all’unanimità il Programma annuale per il 2025, un documento che include le attività e gli obiettivi di ciascuno degli organi ed organismi del Consiglio. Si dà così seguito al Programma di attività della XI Consiliatura (2023-2028).
Nel programma annuale viene data particolare enfasi alla nuova organizzazione dell’Archivio Nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro che segue alla recente modifica regolamentare. Tra gli obiettivi di quest’anno assume primario rilievo la messa a terra del nuovo procedimento istruttorio per l’assegnazione del codice alfanumerico identificativo dei CCNL e la nuova organizzazione informativa dell’Archivio volta a renderlo più funzionale per gli operatori del mercato e per le istituzioni. Tale potenziamento risponde anche alle esigenze poste dal nuovo codice dei contratti pubblici, offrendo alle stazioni appaltanti strumenti utili a individuare il CCNL da indicare nei bandi di gara.
Tra i temi di primario interesse che il CNEL si appresta ad affrontare nel 2025, rientrano: intelligenza artificiale, già oggetto del primo seminario internazionale CNEL CESE del 24 gennaio scorso, durante il quale è stato annunciato il lancio dell’Osservatorio ‘OPERA’, finalizzato alla creazione di un database di casi aziendali di applicazione dell’IA di tipo partecipativo; Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, con l’attivazione dell’Osservatorio permanente sulle tematiche di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro; il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti attraverso l’attività del Segretariato Permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale.
Il CNEL punta, inoltre, ad aumentare la propria attività legislativa, individuando diverse materie nelle quali coadiuvare l’attività del Parlamento, con l’invio alle Camere di disegni di legge inerenti all’Archivio nazionale CCNL; all’intelligenza artificiale; ai servizi sociali territoriali; alle imprese sottoposte a sequestro e confisca; ai corretti stili di vita e all’educazione alla salute; alla desertificazione dei servizi nelle aree territoriali marginali; all’economia circolare e al consumo responsabile.