Si è svolta oggi al CNEL la giornata di studio "Interventi finanziari per la competitività e la sostenibilità del sistema agroalimentare", promossa dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF) e dalla Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali (FIDAF), in collaborazione con la Fondazione Mario Ravà-ETS e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI). L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del CNEL e di Confprofessioni.
In apertura dei lavori è intervenuto il presidente del CNEL Renato Brunetta.
"L’agroalimentare - ha sottolineato Brunetta - è un pezzo importante della storia del nostro Paese ma al tempo stesso rappresenta un eccezionale elemento di modernità. dall’agroalimentare passa il nostro futuro. E non solo per quel che riguarda le innovazioni tecnologiche, ma perché l’agroalimentare tiene insieme ambiente, territorio, paesaggio, impresa, economia, in una dimensione olistica. Una dimensione strettamente legata alla cultura dei corretti stili di vita, che dobbiamo rivalutare e rivitalizzare. Su questo il CNEL sta lavorando alla predisposizione di un disegno di legge delega. La qualità dei prodotti che consumiamo, una buona alimentazione, una buona agricoltura, un ambiente sano, condizioni di lavoro eque e sostenibili sono tutti tasselli riconducibili agli stili di vita, da cui dipende il benessere delle persone e la sostenibilità dei nostri sistemi di welfare. E su questo anche il sistema bancario può essere un po’ più lungimirante, accompagnando questo importante processo di modernizzazione e di consapevolezza”.
PROBLEMA SQUILIBRI RIMANE CENTRALE
“Il settore agroalimentare ha in sé un capitale umano di grande valore. Professioni, competenze, reti. Un mondo la cui storia è direttamente legata anche al CNEL. Perché a Villa Lubin nacque, nel 1908, l’Istituto Internazionale di Agricoltura, voluto da David Lubin, un visionario, ossessionato dagli squilibri dei mercati, dal circuito vizioso carenze/eccedenze. Dopo circa quarant’anni di vita, l’Istituto trasferì la sua missione a un organismo più importante, che celebra proprio quest’anno il suo ottantesimo compleanno, la FAO. Oggi come allora il problema degli squilibri, magari diversi, rimane centrale. Pensiamo agli squilibri legati alla dimensione geopolitica. Pensiamo agli squilibri relativi alla redistribuzione dei guadagni di produttività”, ha così concluso il presidente del CNEL.