“La firma del Patto per il dialogo sociale tra la Commissione Europea e le parti sociali rappresentate a Bruxelles è un’ottima notizia per il futuro economico del nostro Continente e una buona pratica che si deve replicare anche nel nostro Paese. La Presidente Von der Leyen ha compreso che non è possibile orientare i cambiamenti, affrontare (e non subire) le grandi trasformazioni che stiamo vivendo, in primis quella tecnologica, senza dialogo sociale. Come già ricordava Marco Biagi, di cui tra qualche giorno ricorderemo il 23esimo anniversario dal barbaro assassinio, l’alternativa al coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e delle imprese è la tecnocraticizzazione delle regole europee e l’allontanamento dai problemi reali. Il peggioramento dei dati sulla produzione industriale, il costante declino demografico, le difficoltà del nostro sistema di welfare, la stagnazione della produttività: l’economia italiana, come quella europea, sta affrontando sfide epocali, che non possono essere governate senza quel senso di responsabilità collettiva che anche in passato ci ha permesso di creare lavoro di qualità e garantire equità sociale. E’ arrivata la stagione per un nuovo, grande, Patto sociale incentrato sulla crescita dei salari e sul rafforzamento delle competenze. IL CNEL, la casa delle parti sociali, è il luogo dove scrivere insieme questo nuovo capitolo nella storia delle relazioni industriali”. Così in una nota il presidente del CNEL Renato Brunetta.