Oggi presso la Plenaria Marco Biagi del CNEL è stato presentato il Rapporto “Le competenze cognitive in Italia nel contesto internazionale”, predisposto dall’INAPP. La ricerca illustra i principali risultati derivanti dal secondo ciclo dell’Indagine sulle competenze degli adulti (Survey of Adult Skill) realizzata nell’ambito del programma PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) dell’OCSE. Il Rapporto focalizza l’attenzione sull’Italia in comparazione con gli altri Paesi partecipanti al Programma.
In apertura dei lavori è intervenuto il presidente del CNEL Renato Brunetta.
“Il Rapporto presentato oggi da INAPP - ha affermato - sulle competenze cognitive degli adulti ci dice che nel nostro Paese vi sono dei gap spaventosi, aggravati dalle eterogeneità territoriali. Gap che ovviamente investono l’efficacia delle nostre agenzie formative. Il CNEL può contribuire, insieme a INAPP e Ministero del Lavoro, per attenuare questi divari. Qui abbiamo l’Archivio dei contratti collettivi nazionali del lavoro. Il CNEL è il luogo che studia, valorizza e qualifica la contrattazione, come elemento centrale delle relazioni di lavoro, come elemento centrale del metabolismo di un’economia. La contrattazione può avere un ruolo fondamentale nello sviluppo delle competenze dei lavoratori e quindi per colmare i gap. Penso al passaggio per certi versi rivoluzionario che si ebbe negli anni Settanta con l’introduzione nei contratti delle 150 ore per la formazione, per consentire ai lavoratori di conseguire la licenza di scuola media e favorire così il passaggio dall’operaio generico all’operaio specializzato. L’istruzione obbligatoria non aveva ancora saturato il mondo del lavoro e allora intervenne la contrattazione, al fianco della scuola. Anche oggi serve un’alleanza tra sistema dell’istruzione e della formazione e il mondo del lavoro, un mondo che parla attraverso i contratti. Un’alleanza per sviluppare e aggiornare le skill dei lavoratori”.
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