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AL CNEL IL SEMINARIO “DISABILITY CARD, STRUMENTO DI INCLUSIONE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ”

AL CNEL IL SEMINARIO “DISABILITY CARD, STRUMENTO DI INCLUSIONE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ”

Brunetta: inclusione è investimento e non costo

28 marzo 2025

Si è svolto oggi presso la Sala Meuccio Ruini del CNEL il seminario “Disability Card, strumento di inclusione per le persone con disabilità” promosso dall’Osservatorio inclusione e accessibilità del Consiglio, coordinato dal consigliere Vincenzo Falabella.

Il progetto della Disability Card, realizzato in Italia dalla FISH (Federazione Italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie, già Federazione per il Superamento dell'Handicap) di cui è presidente il consigliere CNEL Vincenzo Falabella, su indicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è parte di un’iniziativa più ampia a livello europeo, pensata per semplificare e rendere più uniforme l’accesso a benefici e agevolazioni per le persone con disabilità in tutti i paesi dell’Unione.

Il seminario ha visto la partecipazione in videocollegamento del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. È, inoltre, intervenuta Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 

Ha aperto i lavori il presidente del CNEL Renato Brunetta.

“Come CNEL - ha affermato - stiamo lavorando da tempo a un’inversione di paradigma: l’inclusione conviene. Perché una società capace di includere è una società non solo più giusta ma anche più efficiente e produttiva. Sotto il profilo storico l’esclusione è figlia dei processi di industrializzazione, quando il sistema economico contadino lascia il posto ai meccanismi del lavoro in fabbrica e quindi alla separazione tra famiglia e dimensione lavorativa. Quel meccanismo basato sulla separatezza e l’esclusione sta ora venendo meno. In ragione dell’innovazione tecnologica, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale e anche con il diffondersi di una coscienza nuova che si è andata sviluppando nel tempo viene meno l’idea che l’inclusione sia un costo. Perché l’inclusione è uno dei fattori fondanti della coesione sociale. E siccome una società non coesa è una società costosa e inefficiente, ecco che si impone il cambiamento di paradigma. Vale per tutte le sfere dell’inclusione, come anche quella di genere. Ben venga allora la Disability Card. Ben venga uno strumento di ottimizzazione dell’inclusione. Ora serve l’impegno di tutti per proseguire su questa strada. Lavoriamo insieme. Con un messaggio di fondo: l’inclusione è un investimento e non un costo”. 

LOCATELLI: SU DISABILITÀ SERVE STRATEGIA COMUNE 

"Il CNEL e la FISH – ha dichiarato il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – sono un prezioso alleato per rivoluzionare il paradigma sul tema dell'inclusione, che da costo diventa opportunità. Perché puntare sulle competenze di tutti vuol dire non lasciare nessuno indietro ma al tempo stesso conviene. Non ce la facciamo a livello economico se pensiamo che dobbiamo solo assistere. È poi fondamentale avere una strategia comune. Una sfida che gli enti del Terzo settore hanno saputo cogliere, mettendo a frutto i talenti e le competenze delle persone, da cui sono nate imprese di successo. Stimolare l’autonomia delle persone vuole anche dire minor carico socio-assistenziale e sanitario a carico dello Stato. L'introduzione della Disability Card va in questa direzione. L’Italia ha sempre svolto un ruolo da pioniere in questo ambito. Abbiamo preso parte alla sperimentazione europea della Disability Card e poi siamo stati tra i Paesi più avanzati nella messa a terra dello strumento”.

FALABELLA: DISABILITY CARD, STRUMENTO CHE ABBATTE BARRIERE E COSTRUISCE PONTI

"L'Italia è un Paese all’avanguardia nel campo dell'inclusione ma c'è ancora molta strada da fare. È difficile per le persone con disabilità essere incluse a livello economico e sociale. Nel mercato del lavoro la condizione di disabilità è ancora discriminante. Vi sono stigma e pregiudizi. Per questo è importante che un organo costituzionale come il CNEL si occupi concretamente di questi temi, che riguardano la vita di oltre 12 milioni di persone in vario modo riconducibili alla sfera della disabilità. È importante per costruire equità e giustizia sociale. Il lavoro che stiamo svolgendo attraverso l’Osservatorio inclusione e accessibilità è indirizzato a questo obiettivo. Vogliamo promuovere politiche che abbiano un impatto concreto e lo faremo anche attraverso la potestà legislativa attribuita al CNEL dall’articolo 99 della Costituzione. Il CNEL può essere il luogo in cui si mettono insieme tutte le parti coinvolte e dove si fornisce un contributo concreto all’implementazione della Disability Card. Uno strumento che abbatte le barriere e costruisce i ponti”. Così il consigliere CNEL Vincenzo Falabella, coordinatore dell’Osservatorio inclusione e accessibilità, durante il convegno ‘Disability Card, strumento di inclusione per persone con disabilità’.

BELLUCCI: DISABILITY CARD CREA POSSIBILITÀ DI VIVERE UNA VITA DIGNITOSA

“Ringrazio il presidente Brunetta e il consigliere Falabella per l’occasione di oggi. Noi dobbiamo creare alleanze, creare ponti. In modo che ciascuno – ha affermato Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – possa contribuire nel raggiungimento di soluzioni adeguate, lasciando fuori la contrapposizione ideologia su una materia come questa. La Disability Card crea accessibilità, possibilità di vivere una vita dignitosa ma anche il diritto ad essere felici. Abbiamo di fronte grandi sfide. Pensiamo agli impatti della transizione demografica. C’è un aumento di fragilità e di richiesta di assistenza. Servono obiettivi ambiziosi. Un passaggio epocale lo abbiamo avuto sul Terzo settore con il via libera della Commissione europea alla fiscalità agevolata. Ci siamo riusciti perché abbiamo voluto lavorare tutti insieme, raccogliendo un patrimonio di esperienze che rende l’Italia unica al mondo sull’economia sociale”.