Oggi in edicola con il Sole 24 Ore una guida del CNEL su ‘Il lavoro che cambia. A 55 anni dallo Statuto dei lavoratori’. Un documento di ottantotto pagine dedicato alle trasformazioni del mondo del lavoro. La realizzazione della guida ha visto il coinvolgimento attivo di consiglieri, esperti, dirigenti, funzionari, borsisti e visiting fellow del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
BRUNETTA: CON STATUTO LAVORATORI CENTRALITÀ DELLA PERSONA NEI PROCESSI ECONOMICI
“La ricorrenza dei 55 anni della legge n. 300 del 20 maggio 1970 - sottolinea il presidente del CNEL Brunetta nell’editoriale che apre la guida - è una buona occasione per tornare a riflettere su come rendere effettivi ed esigibili quei principi di dignità del lavoro e libertà dell’azione sindacale che sono il cuore del nostro ‘Statuto dei diritti dei lavoratori’. E non può che essere così almeno per chi – come lo stesso Giacomo Brodolini, il padre politico di questa legge – ha sempre scelto di stare da una parte sola, dalla parte dei lavoratori. Dobbiamo ricordare che lo Statuto è stato, innanzitutto, espressione di un principio e di un metodo: la centralità della persona nei processi economici. Perché il lavoro non è solo un fattore della produzione. Quanto soprattutto un bisogno della persona nella sua dimensione sociale e relazionale. Il metodo della partecipazione e del confronto, anche dialettico e conflittuale se serve, ma pur sempre orientato al pieno sviluppo della persona e della società, per contribuire a una soluzione condivisa dei problemi del mercato del lavoro, riconoscendo l’inevitabile centralità anche dei corpi intermedi e della rappresentanza”.
AFFRONTARE PROBLEMI DEL LAVORO PARTENDO DA CONDIVISIONE DI DATI E INFORMAZIONI
“La redazione della legge n. 300 del 20 maggio 1970 – afferma Brunetta – beneficiò non poco dell’ingente materiale di documentazione e analisi elaborato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia, istituita nel 1955. Se lo Statuto ha così profondamente inciso sulla cultura del lavoro e sulle prassi aziendali, portando la democrazia nei luoghi produttivi, è anche grazie all’imponente e profondo lavoro istruttorio che l’ha preceduto. Impossibile che qualcosa di nuovo possa emergere oggi, nel dibattito politico e sindacale, se non si esce dalla sterile contrapposizione ‘muro contro muro’ e non si iniziano ad affrontare i gravi problemi del lavoro partendo da una condivisione dei dati e delle informazioni disponibili”.
TIRABOSCHI: ELABORAZIONI CNEL BASE COMUNE DI RIFERIMENTO PER FORZE POLITICHE E SOCIALI
“Uno Stato moderno e una ‘politica’, anche sindacale, capace di progettare il futuro - lo scrive il consigliere del CNEL Michele Tiraboschi nella Guida de Il Sole 24 Ore - non possono rinunciare a una sede istituzionale che si faccia carico di fornire, in termini il più possibile condivisi, informazioni di sintesi ed elementi utili per le scelte che i decisori politici e gli attori del sistema di relazioni industriali sono inevitabilmente chiamati a compiere. È esattamente per questa ragione, e non per meri fini di studio e monitoraggio scientifico, che le elaborazioni del CNEL sono messe a disposizione delle forze politiche e sociali e di tutti gli enti o istituzioni interessati trattandosi di una imprescindibile base comune di riferimento a fini decisionali ed operativi nelle sempre complesse materie economiche e sociali”.
- Cliccare qui per la Guida integrale