"La presenza degli agricoltori e della popolazione in generale nelle aree rurali del Paese è un presidio di fondamentale importanza.", lo sostiene Dino Scanavino, Consigliere CNEL e Presidente della CIA, Agricoltori Italiani, in un'intervista esclusiva. " Non si può prescindere, infatti, dalla partecipazione alla manutenzione del territorio e del paesaggio per ottenere una messa in sicurezza delle aree interne. Quindi lo sviluppo economico, quello sociale e ambientale devono essere necessariamente collegati".
La Cia-Agricoltori Italiani è una delle maggiori organizzazioni di categoria d’Europa che lavora per il miglioramento e la valorizzazione del settore primario e per la tutela delle condizioni dei suoi addetti, contando su circa 900 mila iscritti in Italia. È una delle parti sociali rappresentate nel Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Nata nel 1977 come Cic – Confederazione Italiana Coltivatori, raccolse l'eredità dell’Alleanza Nazionale dei Contadini del 1955.
"Il grande flusso di lavoratori, soprattutto di lavoratori immigrati, nella aree rurali del Paese ha cambiato le dinamiche sociali, ha cambiato le dinamiche relazionali, ha ringiovanito la popolazione e quindi ha dato un forte contributo al mantenimento della vita e della socialità in quei luoghi. Luoghi dove arrivano con difficoltà i servizi dove è più difficile mantenere elevata la qualità della vita".
Il Presidente della CIA- Agricoltori italiani nel corso dell'ultima assemblea del CNEL ha posto anche la questione degli agricoltori pensionati, che ha ribadito nell'intervista. "In quei posti dove gli agricoltori svolgono un ruolo di presidio, non viene riconosciuto nessun vantaggio all'età della pensione, che, invece, ottengono i lavoratori che vivono in altre parti del Paese".
"Noi abbiamo un milione di pensionati nell'agricoltura di cui oltre la metà percepisce meno di 513€ al mese di pensione. E’ un problema che va affrontato, in queste condizioni diventa difficile mantenere un’accettabile qualità della vita e fare in modo che gli agricoltori continuino ad abitare nelle aree rurali del Paese", conclude Scanavino.
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