“In Italia la povertà rappresenta un problema estremamente serio e riguarda all’incirca 5 milioni di persone, compresi oltre 3 milioni di lavoratori poveri. Il quadro complessivo è differenziato ma emerge in modo chiaro che il problema concerne innanzitutto settori a basse competenze e persone con bassi livelli di istruzione. Per questo motivo, per il medio periodo, occorre lavorare in primis sulla formazione e sull’innalzamento delle competenze”.
Lo ha detto Tiziano Treu, presidente CNEL, intervenendo oggi a Milano, alla Fondazione Corriere, all’incontro “Lavoro senza valore”.
“In questo contesto, l’ipotesi di un salario minimo in discussione in queste settimane costituisce una misura d’urgenza che però da sola non basta a risolvere il problema. Il rafforzamento dei salari deve passare anzitutto dal rafforzamento della contrattazione, dall’efficacia erga omnes dei minimi fissati dai contratti, dal contrasto ai contratti pirati”, ha aggiunto.
“Accanto a queste misure è anche possibile prevedere l’istituzione di un salario minimo. Tuttavia, come il CNEL ha sottolineato nel parere richiesto dal Senato, l’introduzione del salario minimo deve necessariamente passare da un profondo coinvolgimento delle parti sociali, utile anche a valutarne e misurarne la sostenibilità per evitare interventi che spiazzino o indeboliscano la contrattazione”, ha concluso il presidente Treu, che ha annunciato un nuovo momento di confronto promosso dal CNEL, a Milano: mercoledì 29 marzo (ore 10.30), alla fondazione “Giangiacomo Feltrinelli”, nell’ambito del convegno “Il futuro dell'impresa tra il lavoro che cambia e la competitività”, sarà presentato il XX Rapporto CNEL sul Mercato del lavoro e contrattazione collettiva, realizzato in collaborazione con Inapp e Anpal.