Due disegni di legge, 27 documenti tecnici, 155 iniziative di confronto con oltre 100 organizzazioni e 8 mila cittadini, una banca dati con 888 contratti di lavoro, punto di riferimento europeo per il CESE. Sono alcuni dei dati illustrati dal Presidente del Tiziano Treu nella sua relazione all'Assemblea sull'attività svolta nel corso dell'ultimo anno, il primo della X Consiliatura, insediatasi il 5 giugno 2018, aprendo il nuovo corso del CNEL.
In merito all’iniziativa legislativa il CNEL ha presentato 2 disegni di legge al Senato sull’istituzione del codice unico dei contratti collettivi nazionali e sull’istituzione del Comitato nazionale indipendente per la produttività.
In qualità di organo di consulenza del Governo e del Parlamento, sempre nel corso dell’ultimo anno, il CNEL ha, inoltre, elaborato 27 documenti così suddivisi: 3 pareri, 13 Osservazioni e Proposte, 4 tra quaderni scientifici e pubblicazioni, 4 regolamenti, 2 programmi sui temi che vanno dal DEF al salario minimo, al pilastro sociale europeo, alla povertà, all’apertura degli esercizi commerciali, ai fondi strutturali europei.
Questi documenti, frutto del lavoro di analisi statistica ed elaborazione scientifica realizzata con il contributo delle parti sociali, rappresentano un patrimonio di conoscenza messo a disposizione degli organismi istituzionali deputati ad assumere le decisioni politiche.
A queste attività di elaborazione tecnica sui temi di rilievo nel dibattito pubblico, si aggiunge, come previsto dalla legge, l’annuale Rapporto sul mercato del lavoro e la Relazione sulla qualità dei servizi offerti dalle PA centrali e locali a imprese e cittadini.
Entrambi i rapporti forniscono alle istituzioni competenti e alla comunità scientifica, informazioni preziose sulle dinamiche evolutive di due settori cruciali per lo sviluppo del Paese.
Il CNEL, proseguendo il suo compito istituzionale di raccolta e aggiornamento dell’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, che attualmente sono 888, ha proceduto ad una migliore sistematizzazione della banca dati, che rappresenta oggi un indispensabile strumento per le azioni di verifica e contrasto a fenomeni distorsivi come il dumping contrattuale.
In qualità di luogo istituzionale deputato all’ascolto e al confronto dei corpi intermedi sono state svolte 53 audizioni con istituzioni pubbliche e private sui temi quali logistica (27), politica industriale (12), politica fiscale e tributarie (1), pari opportunità (13). Tali audizioni, realizzate su richiesta delle forze produttive e sociali, sono finalizzate all’elaborazione di proposte di legge e di rapporti tecnici sulle materie oggetto di interesse da parte delle organizzazioni rappresentate al CNEL, com’è avvenuto con la costituzione del primo Forum nazionale per la parità di genere.
Sempre in quest’ottica, sono stati 155 i convegni organizzati insieme a oltre 100 organizzazioni, a cui hanno preso parte circa 8 mila persone. Numeri a cui vanno aggiunti i risultati dalla prima consultazione pubblica sul futuro dell’Europa, a cui hanno risposto 13.500 cittadini tra cui migliaia di giovani, coinvolti dal MIUR, che hanno consegnato al Cnel le proprie aspettative sull’Europa.
L’Assemblea, che rappresenta la quasi totalità delle componenti economiche e sociali del Paese, ha registrato con soddisfazione il contributo che il nuovo Cnel sta dando, con le sue attività, al processo legislativo e democratico.
“Villa Lubin è già da tempo la casa della partecipazione. – afferma il presidente Tiziano Treu – L’esistenza del CNEL quale luogo di confronto e azione della rappresentanza sociale è espressione del principio costituzionale della democrazia rappresentativa su cui si fonda il modello italiano al pari degli altri paesi europei. Non a caso in 21 Paesi dell’Unione è presente un organismo analogo di rappresentanza delle forze produttive e sociali e che presso le istituzioni europee operi il Comitato Economico e Sociale Europeo con funzioni di rappresentanza e consulenza per il Parlamento, la Commissione e il Consiglio. Proprio tra un mese, infatti, ospiteremo la riunione annuale del CESE e dei rappresentanti dei ‘Consigli Economici e Sociali’ degli altri Paesi dell’UE per stilare le formali raccomandazioni in materia di sviluppo sostenibile e pilastro sociale che verranno inviate alle Istituzioni europee. I risultati di quest’anno di lavoro dimostrano come il CNEL sa svolgere una funzione molto importante per la democrazia e che il punto non sia abolire un organismo che opera ovunque in Europa, quanto piuttosto impegnarsi nel farlo funzionare al meglio al servizio delle Istituzioni, anche rafforzandone i compiti in sintonia con i tempi, come già stiamo facendo attraverso il nuovo modello di consultazioni dirette dei cittadini”.