"Abbiamo bisogno di modificare il modo in cui le università vengono valutate per dare più spazio alla collaborazione e all'interdisciplinarità, per fare in modo che gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e dell'Agenda 2030 entrino a far parte anche del modo in cui facciamo ricerca e formazione". Lo ha affermato il viceministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti in occasione di un convegno in Campidoglio. "Per questo abbiamo attivato, attraverso la collaborazione con il Cnel, che ha prodotto il Bes, gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile, insieme all'Istat, un dibattito con le agenzie Anvur e Invalsi che si occupano di valutazione delle scuole, per fare in modo che si possa arrivare insieme a una batteria di indicatori per la valutazione della performance, che sia da un lato in grado di mantenere l'eccellenza della produzione scientifica e dall'altro possa cogliere quegli elementi che oggi non vengono colti, come l'impatto sul territorio, la capacità di brevettare, di avere relazioni con le imprese e l'applicazione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile”.
Io - ha aggiunto Fioramonti - ho proposto per esempio che le università ricevano finanziamenti in più quando sostengono corsi interdisciplinari, utilizzano le regole del green procurement o creano incubatori per startup"
Il Viceministro dell’Istruzione era intervenuto già intervenuto su questo tema il 15 maggio scorso al convegno su “Valutazione del sistema istruzione, formazione e università: obiettivi e metodi” tenutosi nel parlamentino di Villa Lubin. Alla tavola rotonda avevano partecipato anche il Capo Dipartimento Università, Ricerca e Afam, Giuseppe Valditara, il presidente dell’ANVUR Paolo Miccoli, la presidente INVALSI, Anna Maria Ajello e il presidente del CNEL Tiziano Treu.
Guarda l'intervista del Vice Ministro Fioramonti all'Agenzia DIRE sulla collaborazione con il Cnel