Il 14 settembre, a 97 anni, è morto Raffaele Vanni. Era il decano dei consiglieri del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro di cui ha fatto parte sin dalla sua fondazione, nel 1958. Storico sindacalista italiano, è stato segretario generale della UIL dal 1969 al 1976 (sino al 1971, nel “ triumvirato” insieme a Ravecca e Ravenna). Vanni fu uno dei padri fondatori del Sindacato di via Lucullo. Ancora giovanissimo, infatti, il 5 marzo del 1950 partecipò alla riunione che diede vita al primo Sindacato laico e riformista del nostro Paese, uno degli eredi diretti della storica esperienza sindacale unitaria prebellica. Secondo la UIL “Il Paese perde un protagonista della sua storia sociale e politica, che con la sua lungimiranza e modernità di pensiero contribuì a delineare le prospettive del ruolo e della funzione del movimento sindacale. Mancherà a tutti noi: la nostra Organizzazione ne perpetuerà, per sempre, la sua memoria e il suo insegnamento”.
Era stato anche presidente del Comitato economico e sociale della Comunità Europea (CESE) ed ha ricoperto incarichi di vertice nella categoria della Uiltucs.
Il presidente Tiziano Treu, i consiglieri e tutti i dipendenti del CNEL vicini alla moglie, la famiglia e i figli in questo momento di dolore ne ricordano il prezioso contributo alla storia del lavoro e della contrattazione italiana ancora oggi di grande attualità.