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LAVORO, PROGRAMMARE L’INGRESSO DI STRANIERI IN ITALIA

LAVORO, PROGRAMMARE L’INGRESSO DI STRANIERI IN ITALIA

29 ottobre 2019

L’Assemblea del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, riunita oggi a Roma nella sede di Villa Lubin sotto la presidenza del Presidente Tiziano Treu e alla presenza del Segretario generale Paolo Peluffo, ha avviato la discussione sulla bozza di Documento di Osservazioni e Proposte su Documento Programmatico di Bilancio 2020, legge di bilancio, disegno di legge collegati, decreto legge fiscale ai sensi degli articoli 10, comma 1 lettera d e g, e dell’articolo 28 della legge 234/2012.

Durante i lavori, inoltre, sono state svolte varie informative, sulle iniziative legislative del CNEL, sul ciclo di audizioni relative al Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (coordinate dal consigliere Tommaso di Fazio), sull'istruttoria della VII Relazione annuale al Parlamento e al Governo dei livelli e la qualità dei servizi alle pubbliche amministrazioni (relatore il consigliere Efisio Espa).

Sempre in tema di bilancio, l’Assemblea ha ratificato il Documento di Osservazioni e Proposte sulla Nadef 2019 depositato in occasione dell’audizione del CNEL alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera lo scorso 7 ottobre.

Infine, l’Assemblea di Villa Lubin ha approvato un ordine del giorno presentato dal consigliere Maurizio Ambrosini su “Nuovi ingressi per lavoro. Orientamenti per alcune proposte del Consiglio”.

Nel testo si legge che “Un primo punto su cui agire riguarda la programmazione triennale degli ingressi in Italia prevista dalle leggi in vigore. Il CNEL potrebbe farsi promotore della raccolta delle richieste delle categorie interessate, specificate per il tipo di figura necessario (lavoratori stagionali in agricoltura o nell'industria alberghiera, infermieri nella sanità, ecc.) e valutate insieme alle parti sociali, per elaborare una proposta di piano triennale. Una maggiore apertura verso il lavoro stagionale potrebbe rappresentare un primo prudente passo avanti. Come mostra l’esempio del Trentino-Alto Adige, migliaia di lavoratori sarebbero interessati a entrare e lavorare per qualche mese, rientrando poi al loro Paese e ripresentandosi l’anno successivo. La possibilità di rientro legale è generalmente più attraente del soggiorno illegale.  L’esperienza degli Stati Uniti lo conferma. Dopo un certo tempo di ottemperanza alle regole di rientro allo scadere del permesso (per esempio cinque anni), il permesso per lavoro stagionale potrebbe essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro standard, come già avviene con i decreti-flussi attuali”.