TREU: CON LA PANDEMIA È RISALITA LA FIDUCIA NELLO STATO, IL PNRR BANCO DI PROVA
“Uno degli effetti più significativi dell’emergenza sanitaria è la risalita della fiducia dei cittadini nello Stato. Nonostante tutto, anche se tra luci e ombre, il nostro Paese ha retto alla crisi grazie alle amministrazioni pubbliche e al ruolo dei corpi intermedi. Sull’altro fronte, i due fattori principali che hanno fatto da detonatore della crisi, i lockdown e la restrizione delle attività personali ed economiche da un lato, e il protrarsi dei tempi dell’emergenza e dell’incertezza dall’altro, hanno ridisegnato la geografia delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori”.
Lo ha detto il presidente del CNEL Tiziano Treu, presentando oggi a Roma il Rapporto sugli stress-test condotti dal CNEL durante il seminario “Italia sotto sforzo” insieme al presidente del Censis, Giuseppe De Rita, ai vicepresidenti del CNEL Floriano Botta e Gianna Fracassi, e al direttore della ricerca di SWG Rado Fonda. Sin dal mese di aprile 2020, con la collaborazione del Censis, di SWG, di The European House Ambrosetti e della società T-Voice, il CNEL ha monitorato l’andamento della crisi attraverso una serie di indicatori. L’ambito su cui ci sono stati gli effetti più pesanti è stato quello socio-demografico.
“La necessità di una partecipazione attiva delle forze sociali all’attuazione del Next Generation Eu è stata più volte ribadita dal CNEL, come del resto dalla Commissione Europea e dal CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo, con cui il CNEL ha mantenuto in questi mesi una continua e proficua collaborazione. Il nostro Consiglio ha rilevato come questa partecipazione non sia stata sempre adeguata nella fase di elaborazione del Piano e ha richiesto che il coinvolgimento delle parti sociali come dello stesso CNEL venga pienamente recuperato nella fase della implementazione dei diversi progetti - ha aggiunto Treu - È questa una necessità evidente, perché la fase attuativa del PNRR si preannuncia difficile e perché uno sforzo corale di tutte le forze del Paese è necessario se si vuole cogliere l’eccezionale opportunità offerta dalle risorse europee del NGEU alle prossime generazioni La partecipazione delle organizzazioni presenti al CNEL, imprese, lavoratori e Terzo settore, permetterà di cogliere fino nel dettaglio i vari aspetti della implementazione delle 6 missioni del Piano. In tal modo, il CNEL intende perseguire diversi obiettivi: monitorare lo Stato di avanzamento dei singoli progetti per verificare il rispetto della tempistica e rilevare gli eventuali ritardi, controllare la coerenza delle decisioni applicative con gli obiettivi stabiliti, segnalare eventuali integrazioni e adattamenti resi necessari dalle trasformazioni del contesto”.
A partire dai giorni del primo lockdown il 68,7% dei nuclei familiari italiani è riuscito a mantenere invariato il proprio reddito e, anzi, il 2,7% ha addirittura visto migliorare la propria condizione economica. Circa un terzo ha invece rischiato di finire sotto la linea di galleggiamento, trovandosi a condurre, da un giorno all’altro, la propria vita con meno risorse a disposizione e non potendo scommettere su un rapido ritorno alla normalità. Se per il 16,7% dei nuclei familiari (approssimativamente 4 milioni di famiglie) le perdite sono state contenute fino al 25% del reddito, per il 7,7% la riduzione si attestata fra il 25 e il 50% (quasi due milioni di famiglie) e per il 5,5% (poco meno di un milione e mezzo di nuclei) la caduta è stata superiore al 50%. In sintesi: 18 milioni di famiglie si salvano, mentre 7 milioni e mezzo di famiglie rischiano l’asfissia.
“Dalla pandemia lo Stato ne esce rafforzato, ma non può sprecare questa opportunità. I sistemi sanitario e scolastico, quelli più duramente coinvolti, hanno retto e hanno consentito, pur tra mille difficoltà, di poter fronteggiare la crisi. La vera criticità, invece, è stata rappresentata dall’incapacità di sviluppare una corretta informazione dando grande spazio alla comunicazione e alla sua emotività che ha creato caos e avuto ripercussioni su tutti gli altri aspetti. Un dato molto positivo è stata la propensione al risparmio, maturata durante il Covid, che ci servirà nei prossimi mesi. La molecolarizzazione dei bonus è stata strategica. Siamo ancora in un periodo in cui lo Stato dovrà ancora dare e aiutare”, ha affermato il presidente del Censis Giuseppe De Rita.
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