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PRESENTATO AL CNEL IL RAPPORTO SULLE LIBERE PROFESSIONI

PRESENTATO AL CNEL IL RAPPORTO SULLE LIBERE PROFESSIONI

Brunetta: "disponibili a proposta legislativa su tutele di welfare"

12 novembre 2024

Presentato oggi al CNEL il IX Rapporto sulle libere professioni in Italia di Confprofessioni. Dopo la crisi pandemica, il settore professionale mostra incoraggianti segnali di ripresa: aumenta il numero di professionisti, crescono i lavoratori dipendenti e anche i redditi invertono la rotta. Tuttavia, permangono ancora parecchie ombre che frenano lo slancio del comparto: crolla l’occupazione giovanile, la popolazione professionale invecchia e la concorrenza delle imprese sottrae forza lavoro agli studi.

BRUNETTA: CNEL DISPONIBILE A INIZIATIVA LEGISLATIVA PER CONSOLIDARE TUTELE DI WELFARE

“Le libere professioni – ha dichiarato il presidente del CNEL Renato Brunetta – sono una ricchezza inestimabile di cultura imprenditoriale e lavoristica. Un tessuto eccezionale di capitale umano di elevata qualità. L’attività di analisi e di misurazione di questa realtà così complessa è molto importante ma non basta. Il CNEL si rende disponibile a esercitare la sua funzione di iniziativa legislativa, per ampliare e consolidare le tutele di welfare dei liberi professionisti. Lo facciamo qui, nella casa dei corpi intermedi, con l’obiettivo di arrivare a un disegno di legge che abbia il consenso di tutte le rappresentanze del lavoro”.

“SERVE SINERGIA PUBBLICO-PRIVATO”

“Il mondo delle professioni – ha aggiunto Brunetta – è una straordinaria rete, un vero tesoro per l’Italia ed è una fortuna avere questo tessuto di professionisti che stanno sul mercato e producono beni privati ma al tempo stesso contribuiscono a produrre beni e servizi pubblici. Il rapporto tra pubblico e privato se funziona diventa un eccezionale fattore di produttività. Il mercato a volte fallisce, come accadde tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando per supplire alle carenze del mercato nacquero le municipalizzate, strutture innovative dove il pubblico si univa al privato. Una sinergia virtuosa tra pubblico e privato è ancora oggi sempre più indispensabile”.

CALDERONE: UN’AVANGUARDIA DEL CAMBIAMENTO IN CORSO

“Le professioni, sia quelle di natura ordinistica che quelle che non sono organizzate in ordini o collegi professionali, costituiscono – ha sottolineato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone in un suo messaggio – un’avanguardia del cambiamento in corso. Lo sono per il carattere autonomo della prestazione resa, per la funzione sussidiaria che sono chiamati ad esercitare ma anche per le domande poste loro da imprese, enti, cittadini. L’attenzione del Governo verso il mondo del lavoro professionale e della sua evoluzione è costante per creare parallelismi tra lavoro autonomo e subordinato a livello di riconoscimento di diritti e di tutele”.

“A BREVE OPERATIVO FONDO NAZIONALE PER AUTOIMPIEGO”

“A breve, con la pubblicazione del decreto attuativo, sarà operativo – ha aggiunto il Ministro – il fondo nazionale per l’autoimpiego, che, tra l’altro, è rivolto all’avviamento di attività nel campo delle libere professioni, anche ordinistiche, da parte dei giovani under 35. È un intervento che mi sta particolarmente a cuore e che racchiude tra i suoi obiettivi il favorire quel passaggio generazionale di cui il settore del lavoro professionale ha bisogno”.

CASELLATI: CENTRALE IL MERITO E LA PROFESSIONALITÀ 

"La presentazione del Rapporto di quest'anno è testimonianza dell'attivismo della Confederazione attorno alle questioni strategiche per lo sviluppo del Sistema Paese e consente di porre in rilievo la centralità del merito e della professionalità come valori su cui fondare il riconoscimento personale e sociale dell'individuo, al fine di dare maggiore solidità al nostro presente e costruire ulteriori opportunità di crescita per tutti, in particolar modo per le nuove generazioni" Così il Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati in una nota. 

STELLA: AL LAVORO SU DISEGNO DI LEGGE CNEL

“Il contributo del CNEL sarà fondamentale per arrivare a un disegno di legge sulle tutele di welfare nel settore delle libere professioni, che preveda un approccio basato sulla trasparenza, l’inclusione, l’affidabilità e la privacy.  Il nostro settore ha il compito di intercettare le innovazioni nell’economia e nella società e per fare questo è importante avere l’aiuto delle istituzioni”, lo ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e consigliere CNEL. “Stiamo assistendo – ha proseguito – a un evidente riposizionamento delle professioni nel mercato del lavoro e nell’economia del Paese. È una realtà in continuo divenire, dove i progressi economici e sociali si scontrano frontalmente con le debolezze strutturali del nostro Paese e anche del settore delle libere professioni, che cresce ma senza la spinta propulsiva delle giovani leve”.

FELTRIN: FORMAZIONE È NODO CRITICO

“Il IX Rapporto sulle libere professioni in Italia è la fotografia di una realtà molto complessa. Un nodo in particolare è molto rilevante e riguarda il gap strutturale dell’Italia con i competitor europei e mondiali soprattutto in tema di formazione. La ricerca segnala, infatti, lo scarso appeal delle lauree di primo livello e la mancanza di percorsi brevi di istruzione terziaria. Questo è il punto critico da risolvere. Se non c'è una offerta didattica adeguata in grado di rispondere alle esigenze del terziario avanzato, comparto in cui domina la presenza delle professioni, l'Italia difficilmente farà passi avanti in termini di produttività. Il sistema universitario tradizionale fa fatica a formare i professionisti del futuro”. Così Paolo Feltrin, responsabile scientifico dell'Osservatorio delle libere professioni.

CHELLI: NECESSARIA NUOVA CLASSIFICAZIONE

“I dati ISTAT confermano la carenza di offerta didattica per coloro che si affacciano alla libera professione e la scarsità – ha affermato il presidente ISTAT Francesco Maria Chelli – di percorsi universitari professionalizzanti. A ciò si aggiungono le difficoltà dei liberi professionisti nel rendersi indipendenti da un solo cliente. Ma ci sono anche fattori positivi. Emerge un migliore posizionamento sul mercato di alcune categorie di liberi professionisti e in questo modo gli studi professionali si trasformano in imprese capaci di gestire un assetto strategico complesso. Affinché i dati possano avere una buona efficacia è però necessario produrre una nuova classificazione delle professioni, coinvolgendo le parti sociali, gli enti di ricerca, i professionisti e le istituzioni”.

FORLANI: SODDISFARE DOMANDA DI COMPETENZE

“Il Rapporto di Confprofessioni – ha detto il presidente INAPP Natale Forlani – è un contributo essenziale all’analisi di questo settore e restituisce dignità alle libere professioni, un mondo spesso sottovalutato e trattato con superficialità. La ricerca presentata oggi rivela tutta una serie di evidenze positive, che contrastano con un’azione legislativa spesso non all’altezza. Essenziale è anche intervenire per soddisfare la domanda di competenze. È quindi necessario investire sulla qualità dell’offerta formativa. Il sistema delle piccole e medie imprese, in particolare, ha un grande bisogno di professionisti competenti. Ma questa complessa realtà, se lasciata sola, non potrà affrontare le profonde transizioni del nostro tempo, a partire da quella digitale”.