L’Assemblea del CNEL ha approvato all’unanimità nella seduta odierna un Ordine del Giorno in materia di beni e aziende sottoposte a sequestro di prevenzione e a confisca ai sensi del D.Lgs. 159/2011. L’OdG, che ha l’obiettivo di arrivare a un disegno di legge d’iniziativa del Consiglio, affronta un’ampia serie di tematiche ritenute prioritarie: la gestione ottimale delle risorse finanziarie disponibili; le procedure di destinazione dei beni confiscati, anche nell’ottica di un maggiore coinvolgimento delle parti sociali e del terzo settore; la distinzione fin dalla fase iniziale del sequestro di prevenzione tra i beni utilizzabili a scopi sociali e quelli inutilizzabili; il sistema di governance, nel segno di un’auspicabile evoluzione verso un modello integrato a rete; il ruolo del sistema bancario e delle fondazioni bancarie, nonché degli altri enti privati non lucrativi aventi finalità erogative rispetto ai programmi di valorizzazione dei beni confiscati.
BRUNETTA: UN TEMA SU CUI ABBIAMO POSTO LA MASSIMA ATTENZIONE
“Il tema dei beni e delle aziende sottoposte a sequestro di prevenzione e a confisca – ha dichiarato il presidente Renato Brunetta – assume grande rilevanza e non a caso lo abbiamo posto al centro dell’attenzione nel nostro programma di Consiliatura, attraverso un apposito organismo, il Forum imprese e legalità. È stata svolta un’istruttoria molto approfondita. Un lavoro straordinario di analisi, che ha anche ricompreso un ciclo di numerose audizioni. Sono state messe a fuoco tutta una serie di criticità, che rappresentano un danno per le imprese, per le comunità e per i territori. Come CNEL abbiamo approvato oggi un Ordine del Giorno da cui si potrà a breve arrivare a un nostro disegno di legge”.
MARCELLI: SERVE MODELLO A RETE
“Il Forum del CNEL su imprese e legalità si è insediato lo scorso gennaio, per affrontare una materia molto complessa e delicata. Abbiamo svolto – ha evidenziato il consigliere Tulio Marcelli, coordinatore del Forum imprese e legalità – una lunga serie di audizioni con gli stakeholder di riferimento, le principali realtà associative, forze sociali e istanze di rappresentanza del tessuto economico e produttivo, soggetti istituzionali, nonché qualificati rappresentanti della magistratura. Abbiamo individuato quattro direttrici su cui procedere: a) divulgazione dei temi oggetto dell’indagine conoscitiva svolta; b) networking, per posizionare il CNEL quale soggetto catalizzatore di una collaborazione virtuosa tra le pubbliche amministrazioni e gli stakeholder di riferimento; c) proposta normativa, di revisione e implementazione; d) approfondimento delle tematiche prioritarie. Di particolare rilievo è il modello di governance, che dovrebbe assumere un’articolazione a rete, anche con un maggiore coinvolgimento del livello regionale. Ma penso, inoltre, al ruolo che possono avere le camere di commercio e il sistema bancario”.
Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione dell’Ordine del Giorno è intervenuto il consigliere Domenico Pantaleo (Auser), che ha concordato sulla necessità di una maggiore integrazione delle risorse. “È essenziale – ha detto – intervenire sul fronte della trasparenza. Oggi si fatica ad accedere alle informazioni sui beni confiscati alla criminalità organizzata. Importante anche accrescere la capacità di definire il riutilizzo sociale del bene confiscato alle mafie”.
Ha poi preso la parola il consigliere Gianluca Bianco (Cisl), che ha evidenziato come sia opportuno dare la massima evidenza alla possibilità, già prevista dal D.Lgs. 159/2011 ma poco praticata, che i dipendenti delle società confiscate si costituiscano in cooperative.
In questo senso, l’OdG prevede una specifica attenzione al monitoraggio e all’impatto delle risorse del fondo esistente presso il MIMIT e l’eventuale sperimentazione di programmi di assistenza tecnica da parte delle società regionali di sviluppo.