“L’approvazione in via definitiva del Disegno di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende rappresenta una svolta epocale, che segna un discrimine tra un prima e un dopo. Si chiude l’era avviata con le rivoluzioni industriali, basata sul modello tradizionale della distribuzione del reddito e del controllo esogeno della produttività, un modello distributivo e salariale non più in grado di assicurare la sostenibilità del welfare e, quindi, destinato a implodere. E si apre uno scenario nuovo, capace di garantire un’equa redistribuzione dei guadagni di produttività derivanti dalle nuove tecnologie. Tutta la cassetta degli attrezzi del mercato del lavoro costruita intorno all’800 e al 900 deve essere rivista, a fronte delle grandi transizioni in atto. Solo così possiamo passare dalla società dei salariati alla società della partecipazione. Perché non funziona più il conflitto tra i fattori della produzione. Va anche evidenziato che la legge approvata è di natura promozionale e sostiene la contrattazione. Non è impositiva. Inoltre, è previsto un importante ruolo per il CNEL, stabilendo l’istituzione presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro della Commissione nazionale permanente con funzioni interpretative e di indirizzo sull’attuazione della partecipazione dei lavoratori alle aziende. Possiamo festeggiare un traguardo storico, che finalmente attua l’articolo 46 della Costituzione. Un traguardo che rafforza e rilancia la democrazia economica e sociale del Paese, aprendo una nuova stagione nei rapporti tra sindacati e imprese, centrata sul coinvolgimento attivo dei lavoratori nei processi decisionali delle imprese. Una bellissima notizia per tutto il mondo del lavoro”. Così in una nota il presidente del CNEL Renato Brunetta.