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IL CNEL APPROVA UN DOCUMENTO DI OSSERVAZIONI E PROPOSTE SU SALUTE OCCUPAZIONALE E SICUREZZA SUL LAVORO

IL CNEL APPROVA UN DOCUMENTO DI OSSERVAZIONI E PROPOSTE SU SALUTE OCCUPAZIONALE E SICUREZZA SUL LAVORO

24 ottobre 2024

L’Assemblea del CNEL, che si è svolta oggi Villa Lubin, ha approvato dopo un ampio dibattito un documento di Osservazioni e Proposte in materia di “Salute occupazionale e sicurezza sul lavoro”, area prioritaria di intervento nell’ambito del programma di attività della XI Consiliatura.

In particolare, il documento:

auspica un maggiore protagonismo e responsabilizzazione delle parti sociali nelle questioni di sicurezza e salute occupazionale, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 9 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, rafforzando spazi concreti di azione per la rappresentanza e la contrattazione collettiva, anche nella prospettiva di sperimentare iniziative analoghe a quanto è accaduto con i comitati di garanzia per l’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto del Covid-19 nella fase pandemica;

  • sollecita le parti sociali all’adozione, entro il 31 dicembre 2024, di un protocollo che, preservando le autonome sedi delle relazioni industriali, ampli gli spazi della contrattazione e valorizzi il ruolo della rappresentanza in materia; 
  • delibera l’istituzione di un Osservatorio permanente sulle tematiche di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, presso il quale raccogliere le buone pratiche in materia;
  • sottolinea la necessità di partenariato istituzionale con l’INAIL, così da prevedere che le denunce di infortuni riportino al proprio interno il codice alfanumerico unico CNEL, in modo da contribuire alla costruzione di indicatori di rischio collegati ai rispettivi CCNL depositati presso l’Archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro.

“Alcuni mesi fa, dopo l’ennesima tragedia sul lavoro, siamo voluti andare oltre il consueto cordoglio – ha dichiarato il presidente Renato Brunetta durante i lavori dell’Assemblea – e abbiamo avviato un’istruttoria molto approfondita sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, del cui esito sono particolarmente soddisfatto e orgoglioso. Il documento approvato oggi in Assemblea assume un approccio innovativo e sfidante, perché dà al CNEL il ruolo, oltre a quello di fare proposte di leggi ed elaborare pareri, di catalizzatore per le forze sociali, sollecitandole a definire un’intesa, nella loro piena autonomia, che ne valorizzi la funzione in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro”.

Il documento del CNEL è l’esito di un impegnativo lavoro di analisi e studio svolto dalla Commissione Informazione di concerto con gli uffici del Segretariato, che ha previsto: l’audizione di 24 associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori; l’analisi sistematica delle previsioni di tutela della salute e sicurezza contenute in 103 contratti collettivi nazionali di lavoro, che trovano applicazione a circa 14 milioni di lavoratori, pari al 96,8% della forza lavoro del settore privato; all’analisi sistematica di 670 protocolli condivisi per la prevenzione e il contrasto della pandemia Covid-19.

“C’è stato un imponente lavoro istruttorio – ha affermato il consigliere Michele Tiraboschi – su un tema che è all’attenzione del CNEL da lungo tempo. È emersa l’importanza di conservare la filosofia dell’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori, a fronte di una maggioranza dei tecnici di settore che ritiene quella norma di fatto abrogata. L’indicazione del CNEL di tenerla viva è quindi molto importante. Abbiamo segnalato come l’Italia sia uno dei pochi Paesi che non ha adottato una Strategia nazionale e questo è un grandissimo limite. C’è poi un tema enorme di finanziamenti, con imprese condannate oppure che non applicano i CCNL e continuano ad avere contributi pubblici. E c’è anche un tema di mancato utilizzo delle risorse che confluiscono all’Inail. Vogliamo costituire un Osservatorio, rivolto alla diffusione delle buone pratiche. A mio parere dovremmo anche segnalare le tante cattive pratiche”.

Il documento approvato giunge alla conclusione che il nostro Paese possieda già oggi, in tema di salute occupazionale e sicurezza sul lavoro, una delle normative più avanzate in ambito europeo. La vera criticità è invece relativa all’effettività delle previsioni di legge e dell’efficacia dei controlli. Il nostro Paese, inoltre, dovrebbe dotarsi di una “Strategia nazionale di prevenzione e protezione”, non ancora prevista in Italia nonostante le reiterate richieste delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni comunitarie, rispetto alla Strategia quinquennale europea. È solo attraverso una vera e propria strategia nazionale – e un relativo Piano di azione – che pare infatti possibile definire in maniera chiara obiettivi, politiche, misure di tutela e promozione.

L’Assemblea suggerisce anche l’introduzione di misure che impediscano la concessione di finanziamenti o incentivi con fondi pubblici alle imprese (condannate in via definitiva) perché non hanno rispettato i requisiti di regolarità e legalità, che non applicano i CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative e le normative di legge e contratto collettivo in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’Assemblea sollecita altresì l’urgenza di rendere pienamente operativi sia il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sia la Commissione consultiva permanente, puntando, inoltre, a concretizzare un coordinamento operativo permanente tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e le Aziende Sanitarie Locali (ASL).

L’Assemblea, inoltre, fa proprio il richiamo della Corte dei Conti, nel Giudizio di parificazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2023,  laddove evidenzia perplessità sul fatto “che il bilancio INAIL presenti un ingente ed improprio avanzo annuale (spesso superiore al miliardo), che poco si concilia con il perdurante fenomeno infortunistico”.

A parere dell’Assemblea occorre infine procedere con determinazione per preservare, in una materia così delicata, il criterio di selezione degli attori sindacali e dei relativi contratti collettivi ancorandolo saldamente al concetto di maggiore rappresentatività comparata.

  • Cliccare qui per il contributo dei corpi intermedi alla effettività delle tutele in materia di salute occupazionale e sicurezza sul lavoro.
  • Cliccare qui per Allegato I.
  • Cliccare qui per Allegato II- Analisi campionaria su 103 contratti collettivi nazionali di lavoro.
  • Cliccare qui per Allegato III- Analisi protocolli anti-Covid19 nei luoghi di lavoro