Approvati dal CNEL tre Disegni di legge nella seduta dell’Assemblea di ieri. Tra questi, un Ddl è dedicato all’istituzione di un fondo per il welfare dei professionisti iscritti alla gestione separata INPS e per introdurre misure volte al consolidamento complessivo delle prestazioni di welfare. Il via libera è giunto nella seduta dell’Assemblea che si è svolta ieri a Villa Lubin. Il relatore è stato il consigliere Gaetano Stella, coordinatore della Consulta sul lavoro autonomo e le professioni del CNEL.
I lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata risultano in rapida crescita in termini di occupati ma non esiste ancora un adeguato sistema di protezione. Nonostante gli interventi normativi degli ultimi anni, manca a tutt’oggi una reale equiparazione ai livelli di tutela riconosciuti per altre categorie di lavoratori iscritti a casse previdenziali private. Un’asimmetria che contrasta tanto con i principi costituzionali quanto con i più recenti indirizzi dell’Unione Europea. Il Ddl interviene in due modi. Da una parte rivede la normativa di riferimento per talune prestazioni (quali indennità di maternità, congedo parentale, degenza ospedaliera e malattia), estendendo la platea dei beneficiari, la durata del trattamento o prevedendo importi minimi delle relative indennità. Tutti interventi che non determinano un corrispondente aumento della contribuzione, perché vi si può far fronte con le risorse che già oggi confluiscono nella Gestione separata attraverso la contribuzione dedicata. Dall’altra, il testo di legge istituisce un autonomo fondo per il welfare dei professionisti iscritti alla Gestione separata Inps, nel quale far confluire le risorse derivanti dal versamento delle aliquote aggiuntive a cui sono tenuti per il finanziamento delle prestazioni welfaristiche e dal quale verranno attinte le risorse per le relative prestazioni.
La scelta di istituire un apposito fondo è volta a rendere autonoma e più trasparente la gestione delle prestazioni di welfare per i professionisti, anche al fine di poterne valutare l’andamento. La Gestione separata Inps presenta, infatti, per la componente welfare un evidente squilibrio tra entrate e uscite, a conferma che la crescita di una contribuzione dedicata non ha determinato prestazioni corrispondenti, né in termini di estensione né in termini di effettivo valore economico.