E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183 - Serie Generale - il nuovo regolamento degli organi del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, approvato all’unanimità dall’Assemblea nella seduta del 12 luglio scorso ai sensi della legge speciale n. 936 del 1986, su proposta della Giunta per il Regolamento presieduta dal consigliere Gian Paolo Gualaccini.
Il nuovo regolamento rappresenta l’avvio dell’autoriforma del Cnel che proseguirà a settembre, con la finalità di semplificare e intensificare l’attività istituzionale.
Tra le principali modifiche introdotte, ci sono l’eliminazione delle doppie deliberazioni dell’assemblea che in passato hanno rallentato la produzione di pareri e proposte a Parlamento e Governo e disegni di legge; una procedura di deliberazione semplificata degli atti del CNEL in casi di urgenza; una procedura rafforzata che consenta consultazioni pubbliche su ogni documento sia attraverso l’ascolto di organizzazioni rappresentative non presenti all’interno del CNEL sia attraverso consultazioni dei cittadini; uno strutturale inserimento del CNEL nel circuito degli organi consultivi dell’Unione Europea e in particolare del Comitato economico e sociale europeo (CESE); la presa in carico permanente dei documenti di programmazione economica delle regioni; l’invito alle attività delle commissioni dei rappresentanti di Anci e Upi e Uncem; l’ascolto dei rappresentanti delle associazioni rappresentative di interessi collettivi e diffusi.
“Il nuovo regolamento è perfettamente coerente con le funzioni che la Costituzione attribuisce al CNEL come organo di rappresentanza delle forze produttive del Paese - dichiara il presidente Tiziano Treu - ma ancor più con l’ambiziosa sfida che la nuova consiliatura ha assunto come propria missione. C'è un enorme patrimonio di informazioni e di competenze già disponibili e il Consiglio ha deciso di concentrarsi sull’Archivio dei contratti collettivi di lavoro, sulla verifica delle statistiche e dei dati sul mercato del lavoro, sulle collaborazioni interistituzionali, sul network internazionale dei Cnel europei e un’intensa collaborazione con le Università. Il Consiglio rappresenta un caso unico tra le istituzioni della Repubblica dal momento che i suoi membri operano senza ricevere alcuna indennità e mettono a disposizione del dibattito pubblico esperienza scientifica e sociale maturata sul campo. Intendiamo proseguire con rinnovato impegno sulla strada tracciata dalla Costituzione di una democrazia partecipativa con uno sguardo rivolto al futuro”.